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Da Fazio a D'Alì, i provvedimenti giudiziari che sconvolgono la corsa a sindaco di Trapani

Mimmo Fazio e Antonio D'Alì

TRAPANI. E' caos politico per le prossime comunali dell' 11 giugno a Trapani. I candidati a sindaco, la città è uno dei due capoluoghi di provincia (l'altro e Palermo) chiamati al voto, sono cinque.

Uno è il senatore di FI Antonio D'Alì (Forza Italia, Psi, Per la grande città); poi c'è il deputato regionale del gruppo misto, ed ex sindaco, Mimmo Fazio (Lista per Fazio, Uniti per il futuro, Progetto per Trapani, Trapani tua, Io ci sono); Marcello Maltese (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Marascia (Città a misura d'uomo) e Piero Savona (Pd, Cittadini per Trapani, Trapani svegliati).

Oggi i carabinieri hanno arrestato il candidato Fazio, deputato regionale del gruppo misto ex Forza Italia. Ieri è stato notificato all'altro candidato, il sen. Antonino D'Alì la richiesta della misura di obbligo di soggiorno a Trapani da parte della Dda palermitana. La misura di prevenzione sarà discussa il prossimo mese di luglio. D'Alì è ritenuto 'socialmente pericoloso".

La candidatura di Fazio era già arrivata sul filo di lana. La Commissione elettorale ha accettato la sua candidatura due giorni fa. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar aveva rigettato il ricorso avverso le delibere del Consiglio comunale che dichiaravano Fazio decaduto, "per incompatibilità", da consigliere e quindi incandidabile. Il Tar, tuttavia, ha rigettato il ricorso per "difetto di giurisdizione", ritenendo competente il giudice ordinario. Il Tribunale di Trapani, sulla vicenda, però, si è già espressa favorevolmente a Fazio e pertanto non c'erano ostacoli alla sua candidatura. D'Alì ieri aveva annunciato che alla luce del provvedimento notificato aveva sospeso la campagna elettorale anche se non c'era il ritiro della candidatura.

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