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Bufera a Trapani, Fazio ai domiciliari e arrestato l'armatore Morace

TRAPANI. Ancora una notizia che sconvolge la corsa a sindaco di Trapani. Un blitz anti corruzione sui fondi riguardanti il trasporto marittimo ha portato all'arresto ai domiciliari di Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e candidato alle amministrative di giugno. In carcere l'armatore Ettore Morace, coinvolto nell'inchiesta, domiciliari per il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto.

C’è anche il governatore Rosario Crocetta tra gli indagati nell’inchiesta. Al presidente (indagato per concorso in corruzione), secondo gli inquirenti uno degli agganci politici di Morace per ottenere appoggi politici, Morace si sarebbe rivolto – come racconta al padre Vittorio - per il problema con l’impiego degli aliscafi per l’anno successivo (il 2017) e cioè che la Regione gli aveva diminuito 375 corse e un aliscafo.

In una telefonata, il 12 settembre 2016, raccontava al suo interlocutore di aver invitato il presidente della Regione sulla sua barca e di avergli pagato l’albergo sull’isola di Filicudi. In effetti, però, secondo quanto raccontato dallo stesso Ettore Morace al padre Vittorio, i suoi interlocutori politici non avrebbero trovato una soluzione ai suoi problemi.  Sarebbe stato invece l’assessore Baldo Gucciardi – secondo quanto raccontato da Morace al padre - a sbloccare lo stanziamento di ulteriori 3,5 milioni di euro per terminare oltre il 3 settembre le tratte per le Egadi.

"Sono molto sereno e se ci dovesse essere un invito a comparire, che non ho ricevuto perché sono in viaggio, sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini", dichiara Crocetta.

Il provvedimento irrompe sulla corsa alla poltrona di primo cittadino, già ieri sconvolta dalla richiesta di soggiorno obbligato per il candidato Tonino D'Alì. Adesso la nuova bufera con l'arresto dell'altro candidato del centrodestra, Fazio, già sindaco di Trapani fino al 2012. E' un imprenditore del settore vinicolo. Ex alleato del senatore D'Alì, ora suo concorrente alle prossime amministrative, ha poi lasciato Forza Italia.

La famiglia Morace, da sempre vicina a Fazio, gestiva la compagnia di traghetti Ustica Lines da cui è nata la Liberty Lines che collega Trapani alle isole minori. La moglie del proprietario della compagnia, Vittorio Morace, padre dell'arrestato e patron del Trapani calcio, è nella lista degli assessori designati da Fazio.

Tra gli arrestati c'è anche Giuseppe Montalto, 46 anni, coordinatore della segreteria particolare dell'assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, è anche titolare di un'agenzia pubblicitaria che ha sede a Palermo, la "Dorian Gray - Comunicazione integrata", che ha lavorato in vari progetti con la Regione, tra i quali l'inaugurazione del museo di Aidone dove è esposta la Venere di Morgantina. Montalto, posto ai domiciliari, in assessorato aveva svolto lo stesso ruolo, dal novembre 2014, con il precedente assessore Giovanni Pizzo; è un esterno all'amministrazione regionale e il suo è un incarico fiduciario. L'assessorato alle Infrastrutture è l'ente che ha bandito le gare sul trasporto marittimo con le isole minori.

L'INCHIESTA. "Abbiamo scoperto un connubio sistemico finalizzato alla corruzione tra imprenditoria e politica". Così il procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia ha commentato l'inchiesta che ha portato all'arresto dell'armatore Ettore Morace, il candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e un funzionario regionale. "L'inchiesta - ha sottolineato - parte da un atto coraggioso di un funzionario regionale, subentrato a quello che aveva curato l'emissione dei bandi che avevano favorito Morace, che si è aperto a una totale collaborazione con gli inquirenti". In 10 mesi l'inchiesta si è conclusa. Alcuni tronconi saranno inviati ad altre procure. L'inchiesta riguarda i territori di Palermo, Trapani, Napoli, Livorno e Messina. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha sottolineato la rapidità con cui anche l'ufficio dei gip si è mosso e la novità di due comandi provinciali dell'Arma, Palermo e Trapani, che hanno lavorato insieme.

L'armatore Ettore Morace, entrando in contatto con un politico nazionale, tramite un altro politico, ottenne l'approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 4 per cento l'Iva sui trasporti marittimi urbani. Sia il politico, che il tramite, che hanno ricevuto in cambio due rolex, sono indagati e hanno ricevuto un avviso di garanzia. L'operazione ha creato un ammanco di 7 mln nelle casse dello Stato. Uno dei Rolex è stato restituito dal beneficiario del regalo durante la perquisizione.

REGIONE SOVRASTIMO' COSTI DEL SERVIZIO. La Regione largheggiava nella stima dei costi per l'affidamento del servizio di collegamento marittimo con le isole minori della Sicilia. Il bando fu vinto dalla compagnia Ustica lines (poi diventata Liberty lines), il cui amministratore, Ettore Morace, è stato arrestato oggi a Trapani. Ma a fine 2015 la stessa amministrazione chiese al Rina (il Registro italiano navale) se i parametri adottati fossero corretti.

Il Rina fece le proprie valutazioni e la comparazione portò alla conclusione che la Regione aveva applicato importi superiori. Il bando prevedeva una base d'asta di 24 milioni 806 mila euro per il collegamento veloce con le isole Egadi e di 39 milioni 548.400 euro per le Eolie (oltre al 10% di Iva), nel periodo che va dall'1 aprile 2014 al 31 dicembre 2015. La Ustica lines presentò un ribasso di appena lo 0,05% e si aggiudicò l'appalto.

I dati sono contenuti nel provvedimento di annullamento in autotutela del bando che la Regione propone il 30 marzo 2015. Comparando la stima del Rina e l'importo a base d'asta si accorge che i due lotti avevano un maggior prezzo rispettivamente di 2 milioni 989.975 euro e di 7 milioni 518.325 euro, determinati, dicono i tecnici della Regione, da alcuni parametri errati.

Tra questi, la quantificazione dei costi non sullo standard del settore, ma in base alla flotta della Ustica lines, già vincitrice del precedente bando; inoltre, le percentuali delle erogazioni compensative (legate prevalentemente a fattori climatici e alle difficoltà nell'effettuare le corse) sarebbero state anch'esse fuori misura.

La Ustica lines minaccia licenziamenti e intanto fa ricorso al Tar, ma per non interrompere il servizio e mantenere la continuità territoriale, la Regione affida alla stessa compagnia i collegamenti, rideterminando gli importi. Il contenzioso passa al Consiglio di giustizia amministrativa e non si è ancora concluso.

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