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Tentata estorsione contro i nipoti, pregiudicato a giudizio a Marsala

Tribunale di Marsala

MARSALA. Uscito dal carcere nel gennaio 2014, il 65enne pregiudicato marsalese Carlo «Cola» Licari avrebbe preteso di tornare a gestire il «Bar Moderno» di piazza della Vittoria (Porta Nuova), anche se la licenza gli era stata revocata dal Comune nel novembre 2010.

E cioè tre anni e mezzo dopo l’arresto (per favoreggiamento della latitanza dei boss di Cosa Nostra Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina) nell’ambito dell’operazione antimafia «Black Out» del 9 maggio 2007.

Poi, per circa sette mesi, il bar fu gestito dal nipote Michele Parrinello. Ma a dicembre dello stesso anno, anche quest’ultimo fu arrestato, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno del vicino locale «Morsi e Sorsi».

Tra i due coniugi e lo zio si innesca, quindi, una disputa poi sfociata nella denuncia presentata dal Cuddretto ai carabinieri e infine in un processo che, adesso, vede Carlo Licari sul banco degli imputati con l’accusa di tentata estorsione in danno dei due nipoti.

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