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"Riciclaggio di preziosi rubati", sequestro a tre gioiellieri

TRAPANI. La guardia di finanza di Trapani sta eseguendo un sequestro anticipato ai fini della confisca di beni, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro, ritenuti riconducibili a tre gioiellieri: i fratelli Francesco e Vito Alberto, e al figlio di quest'ultimo, Michele.

Tra i beni sequestrati ci sono due imprese e negozi di gioielli, un’abitazione, cinque locali commerciali, quote societarie, svariate autovetture e numerosi conti correnti. Le indagini sui fratelli Alberti sono iniziate nel 2010. A maggio il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Trapani ha scoperto l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita all’usura, alla truffa, alla ricettazione, all’estorsione e al riciclaggio. Sono scattate sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse nell’ambito dell’operazione denominata “Golden Award”. Proprio allora i fratelli Vito e Franco Alberti, ed il figlio di quest’ultimo, Michele insieme Marcello Tumminia, Cristoforo Cammareri e Salvatore Messina sono stati arrestati.

Gli indagati sono accusati di aver effettuato presti a tassi usurai nei confronti di persone in difficoltà e di commercianti del settore dell’oro, i quali, nell’impossibilità di restituire il prestito, erano costretti, con minacce, a consegnare il metallo nuovo, cui, però, veniva attribuito il valore di quello usato.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 100 chili di oro e pietre preziose, titoli di credito per circa 950 mila euro, denaro contante per circa 170 mila euro, nonché 2 pistole e 1000 cartucce calibro 22 irregolarmente detenute.

I successivi e meticolosi accertamenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri sul conto della famiglia Alberti hanno evidenziato l’esistenza di una sproporzione tra i patrimoni accumulati negli ultimi 10 anni e i relativi redditi dichiarati. Da questi accertamenti il Tribunale di Trapani, condividendo integralmente le argomentazioni di quest’Ufficio, ha disposto della confisca di tutti i beni direttamente o indirettamente a loro riconducibili fratelli Vito e Francesco Alberti e del figlio di Vito, Michele.

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