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Rossi, dalla Juventus al Trapani: "Mi mandano Nedved e Del Piero"

TRAPANI. Prodotto della «cantera» della Juventus, sembrava un predestinato. Cresciuto all’ombra di Pavel Nedved e di Alessandro Del Piero, con i suoi «piedi buoni» era approdato subito nelle Nazionali giovanili. Invece la carriera di Fausto Rossi (classe 1990), che lo ha portato anche nella Liga spagnola (in prestito al  Real Valladolid, l'8 marzo 2014 ha segnato lo storico gol della vittoria per 1-0 sul Barcellona) ha avuto un brusco stop. Al rientro in Italia, lo scorso anno, ha infatti giocato con la Pro Vercelli e, pare per un inghippo di carattere burocratico quando era pronto un contratto triennale, è rimasto svincolato.

Stare sei mesi fermo («Ma alla base ci sono state ragioni che non hanno nulla a che vedere con il calcio», chiude così la questione) avrebbe letteralmente «tagliato le gambe» a chiunque. Invece Rossi si porta dietro «valori a livello umano che mi hanno insegnato Nedved e Del Piero, due calciatori che hanno rappresentato molto per me, e non solo a livello tecnico».

Al Trapani è arrivato con grande entusiasmo e determinazione («La salvezza da raggiungere da ultimi in classifica è una sfida importante, ci vogliono gli attributi») e ha già giocato due partite, le prime del girone di ritorno, guarda caso coincise con il record stagionale di due successi consecutivi, in casa sul Novara e a Vercelli, sulla sua ex squadra. In quest’ultima non c’è stata la sua migliore prestazione, ma «lavorando in maniera intensa e costante – afferma Rossi – un piccolo affanno ci può stare. A livello morale già ci sono, la condizione ottimale arriverà nel giro di 2 o 3 settimane».

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