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"Truffa milionaria", all'Anfe 700 dipendenti in bilico ma l'Avviso 8 è salvo

Gianni Silvia , dirigente Dipartimento Regionale Istruzione e Formazione Professionale

TRAPANI. Alla Regione scattano le verifiche sull’Anfe, l’ente di formazione guidato da Paolo Genco, arrestato nel blitz della Guardia di Finanza di questa mattina. Il dipartimento guidato da Gianni Silvia controllerà che l’ente rispetti ancora i requisiti previsti dalle regole sull’accreditamento, cioè l’autorizzazione rilasciata per organizzare i corsi.

Bisognerà capire quale ruolo ricopriva Genco nella struttura. Al momento l’ente rischia seriamente la revoca dell’accreditamento e dunque lo stop ai corsi finanziati con gravi ripercussioni sui circa 700 dipendenti.

Per quanto riguarda la formazione tradizionale, che stanzia oltre 130 milioni, l’ente non era stato ammesso alla graduatoria provvisoria ed era in guerra con l’assessorato guidato da Bruno Marziano.

Genco aveva presentato delle controdeduzioni e sperava nella riammissione. La valutazione delle istanze è ad opera di una commissione indipendente. Ma anche in caso di riammissione ai finanziamenti, l'eventuale revoca dell'accreditamento bloccherebbe tutte le attività.

Per quanto riguarda invece i corsi dell’obbligo formativo,  l’Anfe era stata ammessa ottenendo circa 5 milioni di euro di finanziamenti. Anche in questo caso, però, le attività sono a forte rischio. Una grana per il piano di salvataggio del settore, che potrebbe fare i conti con altri 700 lavoratori in bilico da salvaguardare.

Nel frattempo il mondo della formazione professionale attende con trepidazione la pubblicazione dell’Avviso 8, il bando che sblocca oltre 130 milioni per i corsi tradizionali. Dal dipartimento assicurano che la prossima settimana il bando dovrebbe finalmente vedere la luce e che le vicende giudiziarie che stanno interessando uno degli enti storici più grossi non avranno ripercussioni.

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