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Il convento e l'arte dei "muccunetti", a Mazara sei nuove suore di clausura

MAZARA. Anche loro hanno imparato a fare «i muccunetti». Sono le tre suore nigeriane di colore delle sei arrivate nel convento di clausura delle Benedettine del monastero San Michele. Tre sono andare via. Si sono unite alle sette suore italiane che vi dimorano da diversi anni.

Per le sei suore, arrivate, tre dal continente africano, di “muccunetti” (termine dialettale che vuol dire "bocconcini"), non avevano mai sentito parlare, né conoscevano quest’arte dolciaria che si tramanda in questo convento di clausura da intere generazioni.

Bisogna fare un tuffo nel lontano passato per scoprire che si tratta di antichi dolci tipici della Sicilia occidentale e precisamente di Mazara del Vallo, realizzati con zuccata, mandorle, zucchero e uova. I muccunetti vengono lavorati tutti a mano seguendo l'antica ricetta, e confezionati ad uno ad uno nella carta velina, a forma di grosse caramelle.

Le monache di San Michele si sono tramandate l’arte ed oggi questi particolari dolci si trovano in commercio nelle pasticcerie siciliane, oltre che nel convento secondo il vecchio metodo di vendita: si passano i soldi in una ruota di ferro che gira e inghiotte le monete, lasciando al loro posto un pacchetto di dolci.

I “muccunetti”nascono grazie alla maestria delle suore benedettine del convento di clausura di San Michele, secondo l'antica tradizione pasticcera siciliana dei conventi di clausura, che ha contribuito ad arricchire l'arte dolciaria siciliana.

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