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Trapani sconfitto in casa dal Carpi, decide un rigore di Catellani

TRAPANI. Sotto lo sguardo attento del tecnico Calori e del diesse Salvatori,  i cui ingressi in società dovrebbero essere ufficializzati oggi, il Trapani targato Recchi, vice di Cosmi, si presenta senza Citro (in tribuna) e con Petkovic in panchina. Le due punte sono Ferretti e De Cenco mentre per il resto i nove undicesimi sono quelli che hanno giocato a Pisa.

Per la cronaca al 13’ Trapani vicinissimo alla marcatura: cross di Rizzato dalla sinistra, tocco in uscita del portiere con palla che finisce sulla testa di Coronado il quale a porta vuota mette incredibilmente fuori. I granata attaccano con veemenza e il Carpi non si vede nei pressi della retroguardia di casa.

Al 31’ ben assestato colpo di testa di Casasola su calcio d’angolo battuto da Scozzarella ma la palla va alta oltre la traversa. Il Carpi si vede pericolosamente al 35’ con una bomba dalla distanza che fa gridare al gol il centinaio di tifosi giunti da Carpi però la palla va fortunatamente fuori.

Al 36’ fallo in area su Di Gaudio di Figliomeni e il direttore di gara Pinzani di Empoli fischia l’inevitabile penalty che viene trasformato da Catellani con Guerrieri sulla traiettoria. In tutto lo stadio si innalza l’assordante grido “Serse Cosmi olè….Serse Cosmi ole”. E’ un tripudio per il tecnico esonerato lunedì.

Allo scadere corta respinta della difesa ospite, si avventa Figliomeni che spara un fendente che si perde sul fondo. E si conclude la prima parte della gara.

Nella ripresa il Trapani presenta Balasa al posto di Fazio. Al 48’ il Carpi si fa sotto e porta un pericolo al portiere Guerrieri il quale si salva per il rotto della cuffia. Due minuti dopo Ferretti da distanza ravvicinata tocca debolmente con il portiere Colombi che blocca. Al 55’ Recchi inserisce Petkovic per Ferretti che fino a quel momento si era visto ben poco sotto porta.

Sugli spalti intanto è il caos. Il presidente Vittorio Morace, seduto in tribuna assieme al figlio Ettore, sembra frastornato. Non è giusto soprattutto nei suoi confronti. Al 65’ il Trapani protesta per un presunto mani in area ma il direttore di gara lascia correre. Intanto il Carpi si chiude bene e il Trapani non riesce a trovare varchi. L’assalto granata continua ma è troppo timido, sembra frenato da certe contestazioni assurde. Il Carpi gioca d’esperienza.

L’ultimo tentativo di Recchi è l’ingresso di Nizzetto al posto di Casasola. Tutto è vano. I tifosi della Curva tolgono gli striscioni. Per loro è retrocessione sicura. L’arbitro concede quattro minuti di recupero che rappresentano per il Trapani solo la speranza del pareggio. Non c’è più partita. Il Carpi conquista tre punti che probabilmente sono un eccessivo premio per una formazione che ha fatto ben poco. Il calcio è però fatto così e ancora una volta a pagare è il Trapani, sempre più ultimo in classifica. Ai nuovi arrivati passa adesso il duro testimone.

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