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Alcamo, sigilli ai beni dell'imprenditore Vincenzo Campo

ALCAMO. E’ stata applicata la misura di sequestro conservativo al restante patrimonio dell’imprenditore alcamese Vincenzo Campo, di 49 anni, attualmente detenuto. I finanzieri di Alcamo hanno dato esecuzione a quanto stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione nel gennaio 2016 che ha stabilito il sequestro dei residui beni non oggetto di confisca, il cui valore ammonta a 322 mila euro, che è stato convertito da sequestro preventivo in conservativo a garanzia del pagamento delle spese di giustizia.

La Cassazione ha inoltre stabilito fossero confiscati beni mobili e immobili fino al valore di 522 mila euro che corrispondono al profitto conseguito con i soli reati fiscali. Nello specifico, sono stati ora colpiti dal provvedimento di confisca il 50% delle quote sociali della società “Noemi Srl” di Alcamo, insieme ai beni ad essa intestati, una lussuosa villa ed un’imbarcazione da diporto.

I beni confiscati fanno parte di un più ampio patrimonio di Campo, già sottoposto a sequestro preventivo nel 2012 che ammonta ad oltre euro 850 mila.

Vincenzo Campo è stato arrestato dalla squadra mobile di Trapani nel 2012 nell’operazione “Crimiso”. Successivamente l’imprenditore è stato condannato in primo grado nel febbraio 2014 dal Tribunale di Trapani per reati tributari in particolare per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Iva e reati fallimentari come bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, in relazione alla gestione fallimentare società “Centro Distribuzione Merci Alcamese Surl”, legalmente rappresentata da un prestanome totalmente estraneo all’amministrazione dell’impresa.

La Corte di Appello, con sentenza del febbraio 2015, aveva confermato il dispositivo di condanna in primo grado. Campo ha fatto ricorso ma la Corte di Cassazione ha sancito nel gennaio 2016 l’irrevocabilità della decisione del Tribunale di Trapani, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dall’imputato.

Vincenzo Campo si trova attualmente in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, ha quindi subito una condanna definitiva alla pena di anni quattro di reclusione per i predetti delitti tributari e fallimentari. Tra questi ci sono l’evasione negli anni 2007 e 2008 dell’Ires, imposta sul reddito delle società, e dell’Iva risultata evasa nel solo anno 2007 dalla società “Centro Distribuzione Merci Alcamese Surl”.

Le indagini e le verifiche fiscali sono state effettuate dai finanzieri  di Alcamo a partire dal 2009 sia nei confronti della predetta Centro Distribuzione Merci Alcamese Surl che di altre imprese alcamesi formalmente amministrate da prestanome nonché. Comando Provinciale Guardia di Finanza Trapani.

In particolare, per quanto attiene alla condotta di bancarotta fraudolenta patrimoniale, sarebbe stato accertato che con la società Centro Distribuzione Merci Alcamese Vincenzo Campo avrebbe aperto conti correnti bancari con il deposito di modeste somme di denaro, sufficienti ad ottenere il rilascio di libretti di assegni dai conti.

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