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Abusò della figlia e della convivente: condannato un mazarese

MARSALA. Dieci anni e 8 mesi di carcere sono stati inflitti dal giudice delle udienze preliminari Riccardo Alcamo a un 50enne mazarese (M.I.) arrestato lo scorso febbraio con l' accusa di avere ripetutamente abusato sessualmente della figlia della sua convivente, una bambina di appena nove anni. Il gup ha, inoltre, condannato M.I., accusato anche di maltrattamenti in famiglia, all' interdizione dai pubblici uffici e, dopo avere scontato la pena detentiva (il pm Niccolò Volpe aveva chiesto 14 anni), anche a due anni di divieto dal frequentare luoghi in cui ci sono minori.

Nello stesso periodo dovrà, inoltre, comunicare i suoi spostamenti alla polizia giudiziaria. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato e in luglio, alla prima udienza, i genitori della piccola e i nonni paterni si sono costituiti parte civile con l' assistenza dell' avvocato Concetta Inglese. E alle parti civili il giudice Alcamo ha accordato un risarcimento danni. M.I. dovrà versare 40 mila euro in favore della bambina, 5 mila alla madre e 2 mila euro ciascuno ai nonni paterni. «La sentenza di condanna e il risarcimento danni - commenta l' avvocato Inglese - non possono cancellare il trauma subito dalla piccola vittima, ne ripagarla, ma spero che questa sentenza possa costituire un segnale forte, anche a livello nazionale, per simili gravissimi fatti».

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