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Mazara, tra poesia e prosa i giovani si raccontano

MAZARA DEL VALLO. Si trova a circa sette chilometri dal centro urbano. Si arriva al baglio "La Loggetta" della Borgata Costiera di Mazara seguendo la provinciale per Salemi. La "Casa dei giovani" di padre Salvatore Lo Bue è stata fondata negli anni '80 per recuperare quei giovani che si erano perduti tra i mille meandri della tossicodipendenza. Non ospita ragazzi o giovani di Mazara, ma quasi tutti provengono dal palermitano o dall' agrigentino. «Perché i giovani ricorrono alla droga?».

«Perché qualcuno - dice padre Salvatore Lo Bue - dice loro "Con questa ti senti forte, ti senti bene, uguale agli altri. La loro iniziale difficoltà a vivere, una volta entrati in questo tunnel, si accompagna a una forte pulsione di morte: è nostro compito aiutarli a ritrovare interesse per la vita». Tossicodipendenti, prostitute, soggetti sieropositivi fanno indissolubilmente parte del mondo di don Salvatore Lo Bue, sacerdote dal 1972, che incentra nello sforzo di far loro riacquistare la voglia di vivere la sua attività di coordinatore di diciannove centri di recupero oggi attivi in Sicilia, in Lucania e in Puglia.

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