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Castelvetrano, timori per l'ospedale

CASTELVETRANO. C' è preoccupazione tra gli associati del Tribunale dei Diritti del Malato, per il futuro dell' ospedale di Castelvetrano. In una lunga nota, il presidente Serena Navetta evidenzia alcune criticità che, nell'immediato futuro ,potrebbero compromettere la funzionalità dell' ospedale belicino.

Secondo il Tribunale - al suo interno si lavora sempre in emergenza data la grave carenza di personale - "Quale futuro per il nostro ospedale? si chiede Serena Navetta insieme a tuttu i pazienti che utilizzano la struttura. A breve - continua- sarà riaperto l' ospedale Aiello di Mazara del Vallo, il quale nel periodo della ristrutturazione ha impiegato parte del suo organico presso l'area ospedaliera di Castelvetrano. Alcuni reparti verranno trasferiti definitivamente presso la struttura mazarese ,come per esempio la chirurgia estetica ed altri servizi sanitari ,svuotandoci così non solo di spazi ma anche di facili e doverosi riferimenti di assistenza medica".

Dal TDM si chiedono se questi trasferimenti comporteranno altre chiusure di reparti, decimando di fatto, l' offer ta sanitaria del "Vittorio Emanule II". Serena Navetta aggiunge: "Cerchiamo di difendere la nostra struttura, perché essa non appartiene solo ai 35.000 abitanti castelvetranesi, ma agli oltre 80.000 del territorio belicino. L' ospedale è riferimento per tanti comuni come: Partanna, Santa Ninfa, Salemi Salaparuta, Poggioreale e Gibellina e senza dimenticare che ci troviamo in una zona ad alto rischio sismico. Auspichiamo che a difesa del nosocomio intervengano anche i sindaci del territorio. Ad accrescere le preoccupanti valutazioni del Tribunale dei Diritti del Malato, anche la recente notizia del finanziamento di 30 milioni di Euro per gli ospedali trapanesi.

Nell' elenco predisposto dall'assessorato ,non viene menzionato l ospedale Castelvetrano. Non ci sarebbero soldi per il "Vittorio Emanuele II". "Due sono le deduzioni riflessive spontanee che scaturiscono in noi- sottolinea il presidente Navetta- . O il nostro nosocomio è fornito di tutto e quindi non necessita di nulla e ci sembra strano oppure, nessun politico ha interesse a sostenerlo e potenziarlo».

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