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La rapina in villa a Trapani, forse c'era un basista a guidare i banditi

TRAPANI. Prende corpo l' ipotesi del basista nell' ambito delle indagini, condotte dalla polizia, per far luce sulla rapina messa a segno nella villa dell' imprenditore trapanese Giacomo Gervasi, titolare di un' azienda per la produzione di manufatti in calcestruzzo per l' edilizia.

I banditi -ad agire sono stati in tre - sapevano, infatti, dell' esistenza della cassaforte che è stata aperta e ripulita in un lampo. I responsabili dell' incursione hanno portato via oltre 80 mila euro, tra denaro contante e gioielli. Professionisti - con accento marcatamente palermitano, secondo quanto è stato possibile apprendere - che sono riusciti a far perdere le proprie tracce.
Prima di entrare in azione hanno anche manomesso il sistema di videosorveglianza di cui è dotata la villa, attigua all' azienda che si trova nella zona industriale di Trapani, nelle vicinanze del dissalatore di Nubia. Oltre ad ascoltare l' imprenditore e la moglie alla ricerca di elementi che li possano mettere sulla pista giusta, gli agenti della Squadra mobile avrebbero anche sentito persone «vicine» a Giacomo Gervasi.

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