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Mazara, gli investigatori: "Il tunisino suicida ha ucciso la coppia"

PALERMO. Passo avanti nell'inchiesta sull’omicidio della coppia trovata sgozzata venerdì a Mazara del Vallo. Il tunisino Ben Saada Ouajidi, trovato morto ieri nella sua casa in contrada Ranna, a Marsala, potrebbe essere stato l'assassino di Angelo Cannavò e Rita Decina.

La polizia ha rinvenuto a casa del tunisino, un coltello (compatibile con quello utilizzato per il duplice omicidio) e dei vestiti sporchi di sangue e tracce ematiche nella sua auto. Inoltre sono state individuate delle immagini di un circuito di video sorveglianza che riprendono l’auto dell'uomo mentre arriva e quando si allontana dalla zona dell'appartamento del quartiere Mazara 2.

La polizia è arrivata al tunisino grazie a una sim a lui intestata, inserita in un tablet trovato a casa della coppia.

Intanto, secondo ulteriori ricostruzioni degli inquirenti, Rita Decina avrebbe cercato, poco prima di morire, di scrivere col sangue il nome dell'assassino, ma le lettere erano rimaste solo incomplete e abbozzate.

Stando alle indagini il movente potrebbe essere stato un debito di droga che Ben Saada Ouajidi avrebbe contratto nei confronti di Cannavò. Proprio il giorno del delitto a casa della vittima la polizia aveva rinvenuto diverse dosi di sostanze stupefacenti.

Sembra ci sia stata una lite fra il tunisino e Cannavò, alla quale avrebbe assistito Rita Decina. La donna sarebbe stata quindi uccisa in un secondo momento da Ouajidi, mentre cercava di fuggire per le scale. Rita avrebbe cercato di difendersi con forza ma avrebbe poi ceduto e sarebbe poi stata colpita più volte.

Il tablet del presunto omicida, che è stato rinvenuto a casa di Cannavò, secondo gli inquirenti era presumibilmente stato consegnato come pegno del debito di droga da saldare.

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