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Zibibbo di Pantelleria, produzione in picchiata rispetto a 50 anni fa

PANTELLERIA. A Pantelleria per riscoprire la tradizione più antica dei vini dolci italiani, dal nettare dei fenici, commercializzato da Magone al «Passum» dei Romani.

Sono stati 85 gli enologi che hanno affollato il 22° Enosimposio che il presidente di categoria dell' Assoenologi Sicilia, Giacomo Salvatore Manzo, ha voluto organizzare a Pantelleria. Un riconoscimento per l' isola che lo scorso anno ha avuto riconosciuto la coltivazione ad alberello della vite zibibbo, patrimonio mondiale dell' Unesco. Ma è stata un' occasione importante per il turismo isolano in quanto ad affollare la Perla nera, alla fine sono state 250 persone che hanno fatto registrare il tutto esaurito all' Hotel Suvaki. Enologi, tecnici e titolari delle cantine al capezzale anche di una agricoltura che nell' isola negli ultimi 50 anni ha fatto registrare un calo di produzione notevole.

Quello che si produce ora, 30 mila quintali nella scorsa vendemmia, non è nemmeno un decimo di quello che si produceva negli anni '50: 450 mila quintali.

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