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Camionista sbranato dai cani in Toscana, la famiglia chiede risarcimento a ditta di Alcamo

TRAPANI. Hanno già ottenuto il diritto di essere risarciti per mezzo milione di euro. Ma ora la moglie ed i figli del camionista Vito Guastella, di 50 anni, morto in Toscana il 28 febbraio del 2012, dilaniato da un branco di cani, hanno intentato una causa davanti al giudice del Lavoro di Trapani chiedendo un altro mezzo milione alla "Euro gru" di Alcamo, l' impresa da cui di pendeva, ed alla legale rappresentante dell' epoca.

Il diritto al risarcimento per il primo mezzo milione la signora Vincenza Salato ed i figli Valeria e Vincenzo Guastella, tutti assistiti dall' avvocato Nino Sugamele, lo hanno ottenuto nei confronti delle due persone che sono state condannate per omicidio colposo, essendo state riconosciute colpevoli, dal Tribunale di Livorno, della morte del camionista, ossia Giuseppe Di Leo, di Alcamo, amministratore unico e responsabile della sicurezza della ditta "Di Leo Autotrasporti", che aveva in gestione un ampio piazzale in una frazione di Collesalvetti, al confine tra le province di Livorno e Pisa, dove aveva trovato ospitalità Guastella con il suo camion e la rumena Rodica Trofin, che, secondo l' accusa, "di fatto" si occupava dei cani che stazionavano nello stesso spiazzale.

I due hanno avuto inflitti, rispettivamente, 2 anni ed un anno e 6 mesi di reclusione con la condizionale. Anche in quella occasione i familiari del camionista si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Nino Sugamele, Baldassare Lauria e Laura Ancona, Nel contenzioso avviato davanti al giudice del Lavoro Dario Porrovecchio, la "Eurogru", che si è costituita tramite gli avvocati Achille e Gaspare Piritore di Alcamo, ha chiamato a garanzia la Compagnia Allianz con cui è assicurata. Il giudice ha poi aggiornato la causa al 10 giugno.

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