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Paceco, rete idrica: chiesti 140 mila euro all’Eas

PACECO. Va avanti la battaglia legale dell'amministrazione comunale di Paceco per ottenere il ristoro dei danni conseguenti alla qualità dell'acqua e il rimborso delle spese sostenute per gli interventi effettuati sulla condotta idrica in via sostitutiva rispetto all’Eas (Ente acquedotti siciliani) pari a circa 140 mila euro.

Il Tribunale delle Acque pubbliche, infatti, ha accolto la richiesta dell’avvocato Vincenzo Maltese, il legale incaricato dal Comune di Paceco, di chiamare in causa non solo la Regione Sicilia e l'Eas, ma anche l'Assessorato regionale dell'Energia e di Pubblica Utilità, in quanto ha avuto la gestione nel corso degli anni dell'impianto di dissalazione di contrada Nubia, il cui precario funzionamento sarebbe una delle cause del disservizio nell'approvvigionamento idrico della popolazione della cittadina. Il Tribunale delle Acque pubbliche era stato «attivato» dall’amministrazione guidata dal sindaco Biagio Martorana nei confronti di Regione ed Eas, appunto per ottenere il ristoro dei danni conseguenti all’acqua dissalata immessa nelle rete comunale.

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