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Castellammare, la storia di «Luvetta» curata e poi adottata

Una cagna simile a un husky, salvata a Castellammare da una malattia e dalle insidie della strada, grazie alla sensibilità di una donna

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Le hanno dato il nome "Luva". Affettuosamente, la chiamano anche "Luvetta". E' una cagna simile a un husky, salvata da una malattia e dalle insidie della strada, nel territorio di Castellammare del Golfo, grazie alla sensibilità di una donna con il conseguente intervento del Comune e della cooperativa "Unione delle famiglie", composta da 130 nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica e sociale, e che è anche un'associazione animalista. Da pochi giorni, Luvetta è stata adottata da una famiglia a Genova, assieme ad un altro cagnolino diventato suo inseparabile amico nel periodo in cui è stata accudita.

A raccontarci questa storia è Rosalba Amato. E' stata lei ad attivarsi per salvarla. "E' una storia a lieto fine che desidero segnalare - afferma -. Ne sono stata testimone quest'estate e mi ha dato modo di apprezzare la buona gestione dell'accaduto da parte della Polizia municipale del Comune di Castellammare del Golfo, nella persona del vigile urbano signora Navarra, e della società cooperativa "Unione delle famiglie" gestita da Stefano Ficalora, nonché la professionalità del veterinario dottor Bernardi. Tutto ebbe inizio ai primi di agosto. Mi trovavo a Scopello, località Piano Vignazze, per trascorrere le vacanze. Un cane simile ad un husky, visibilmente denutrito e spaventato, ha iniziato ad aggirarsi nei pressi della villa. Nel dargli acqua e cibo mi sono accorta che aveva la coda ferita, in cancrena e molto maleodorante. Ogni volta che il cane si avvicinava alle ville limitrofe, assistevo ad un fuggi fuggi di persone che non resistevano alla vista di tale sofferenza".

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