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Trapani, sindacato nei campi contro il «caporalato»

I lavoratori impiegati in agricoltura sono circa 10 mila e di questi il 28 per cento sono nord africani e romeni

TRAPANI. Monitorare le condizioni di lavoro in agricoltura, informare e sensibilizzare i lavoratori sui loro diritti e denunciare caporalato, lavoro nero e sfruttamento della manodopera locale e straniera. E' iniziata con un inteso giro nelle campagne e nelle serre del territorio l'attività della Flai - Cgil per denunciare irregolarità all'interno di un settore dove, troppo spesso, emerge uno spaccato di lavoro nero e sottopagato.

L'attività di monitoraggio, che si inserisce all'interno del progetto il “sindacato di strada”, ha preso il via in occasione della vendemmia che, ogni anno, vede puntualmente impegnati nella raccolta centinaia di lavoratori stranieri costretti a lavorare anche fino a 10 ore in cambio di paghe minime. «In provincia di Trapani – dice la segretaria provinciale della Flai Cgil Giacometta Giacalone - i lavoratori impiegati in agricoltura sono circa 10 mila e di questi il 28 per cento sono nord africani e romeni mentre il 46 per cento versa meno di 51 giornate lavorative annue. Questi dati rendono un'idea parziale se si considera la grande quantità di lavoro nero che vige nel settore».

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