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Corruzione e traffico illecito di rifiuti, al via a Marsala il processo sull'Ato Tp1

Sei persone coinvolte nell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia.

MARSALA. È iniziato al tribunale di Marsala il processo a sei persone coinvolte nell'inchiesta della Dda sul sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall'Ato Tp1 in diversi Comuni della provincia di Trapani. Alla sbarra ci sono Salvatore Alestra, ex direttore dell'Ato; il direttore area Sud dell'Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti; il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina; Michele Foderà, amministratore di fatto della Sicilfert di Marsala; Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti nella Sicilfert; Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa società.

Ad Alestra e Colimberti è contestato il reato di corruzione (il primo non avrebbe denunciato i disservizi di Aimeri per ottenere favori da Colimberti), mentre agli altri il conferimento e il traffico illecito di rifiuti. Dall'indagine della Dda è emerso che l'Aimeri Ambiente, sin dall'inizio, non avrebbe differenziato i rifiuti, vanificando così l'opera di migliaia di cittadini, ai quali, per altro, negli ultimi anni sono state recapitate bollette sempre più salate: a Marsala triplicate in un triennio. I rifiuti irregolarmente gestiti sarebbero stati oltre 47 mila tonnellate.

Tra i Comuni in cui l'Aimeri svolge il servizio di raccolta e smaltimento ci sono Marsala, Alcamo, Erice e altri centri dell'hinterland di Trapani, con esclusione del capoluogo. Undici le richieste di costituzione di parte civile. Tra queste il ministero dell'Ambiente, i Comuni di Marsala, Erice e Paceco, Wwf e Legambiente. A rappresentare l'accusa sono i pubblici ministeri Carlo Marzella (Dda) e Andrea Tarondo.

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