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Salemi e il «bluff» delle case a un euro: zero vendite

TRAPANI. Di case ad 1 euro, a Salemi, non ne sono state vendute. Eppure, per mesi, la vendita proposta da Vittorio Sgarbi finì sulle pagine di molti giornali e tutto il mondo ne parlò. Il progetto, seppur lanciato mediaticamente, pare non abbia trovato un seguito amministrativo, fatto di atti tangibili e funzionali.
Salemi fu la prima città a scegliere questa strategia per il recupero delle case del centro storico devastato dal terremoto del Belice del 1968. Nel 2008 l'allora sindaco Sgarbi adottò questa innovativa strategia con l'obiettivo di porre fine al degrado del centro storico. L'idea era quella di rilevare e cedere ai privati gli immobili sfitti in cambio delle loro riqualificazione. A distanza di anni, a Salemi ci si chiede quante siano state le case trasferite a privati per la riqualificazione. Sul punto, il sindaco Domenico Venuti chiarisce alcuni aspetti della vicenda ad alcune domande. «I chiarimenti sulla vicenda delle case non dovrebbero essere chiesti a me - commenta ironicamente il sindaco Venuti -. Se n'è tanto parlato ma non c'è alcun atto concreto».
Dunque, nei cassetti del comune non ci sarebbe un solo progetto scritto che regoli questa possibile vendita delle case al simbolico prezzo di un euro. Lo stesso sindaco Venuti conferma che sta lavorando ad un nuovo piano sul centro storico. «Stiamo lavorando da qualche mese - spiega Venuti - ad un piano di recupero per il centro storico ed a breve porteremo in consiglio la perimetrazione di alcune aree su cui intervenire. Prima di parlare delle cose occorre farle. Occorre un approccio organico e sistematico, che prenda in considerazione le tante particolarità che caratterizzano il centro storico di Salemi».

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