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Tensione all’Airgest di Trapani per i 5 milioni di euro: i soci privati attaccano

Contestata la decisione adottata dal presidente Castiglione. Sulla crisi di comarketing intervengono Turano e Santangelo

TRAPANI. «I cinque milioni di euro che sono stati stanziati dal Governo centrale come prima trance del contributo per i danni economici derivati dalla guerra in Libia del 2011 debbono essere tutti versati nelle casse di Airgest». E' quanto, in sintesi, chiedono Infrastrutture Sicilia e Cesare Quercioli Dossena, i due soci privati della società che gestisce l'aeroporto che sommano circa il 47% delle quote. Contestano, quindi, la decisione dello stesso presidente di Airgest, Salvatore Castiglione, che al commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani (l'ex Provincia), Giuseppe Amato, aveva richiesto "solo" 3,5 milioni di euro, di fatto convenendo sulla validità della proposta di erogare gli altri 1,5 milioni ai Comuni.

"La decisione di non pretendere l'intera somma, senza peraltro un previo confronto con il consiglio di amministrazione non è né tollerabile né condivisibile sia per i modi che per i contenuti, affermano i soci privati di Airgest, sottolineando che Castiglione ha assunto quella decisione "a livello personale al di fuori dei poteri delegatigli e senza aver ricevuto la necessaria autorizzazione". Da qui, pertanto, la richiesta che il procedimento venga annullato, con la riserva che "qualora ciò non accadesse, il presidente si farà carico delle conseguenze amministrative e legali di un atto compiuto in autonomia e non autorizzato dalla governance societaria".

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