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Beni per tre milioni sequestrati all'ex vescovo di Trapani Miccichè

Nell’ambito dell’indagine che lo vede indagato per appropriazione indebita e malversazione

oTRAPANI. Una nuova perquisizione è stata eseguita nell’abitazione di Monreale dell’ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè. Uomini delle sezioni di pg del corpo forestale e della finanza, coordinati dalla Procura del capoluogo, hanno sequestrato arredi sacri, argenteria e titoli di credito per cifre da capogiro: circa tre milioni di euro. La casa del prelato era già stata “passata al setaccio”, lo scorso mese di febbraio, sempre nell’ambito dell’inchiesta che vede Francesco Miccichè indagato per i reati di appropriazione indebita e malversazione di fondi: quelli relativi all’8 per mille. Adesso un nuova tegola sull’ex capo della chiesa trapanese, peraltro, protagonista della “querelle” che lo contrappone al vescovo di Mazara del Vallo. Nei giorni scorsi, Francesco Miccichè, infatti, ha accusato Domenico Mogavero di diffamazione e violazione del segreto istruttorio e si è rivolto in Vaticano. La diatriba tra i due nasce nel 2011, quando il vescovo mazarese venne inviato, come «visitatore apostolico», nella Diocesi di Trapani, per indagare su un ammanco di più di un milione di euro relativo alla fusione per incorporazione di due fondazioni: Auxilium e Campanile Nell’inchiesta, aperta dalla Procura di Trapani, per far luce sul buco milionario, Francesco Miccichè risultava, all’epoca, “parte lesa”.

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