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Mafia, condannati la sorella e il nipote del boss Messina Denaro

Sono stati condannati, rispettivamente, a 13 e 16 anni di carcere

PALERMO. Il tribunale di Marsala, presieduto da Gioacchino Natoli, ha condannato rispettivamente a 13 e 16 anni Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro, e il nipote del padrino di Castelvetrano Francesco Guttadauro.

Alla donna erano stati contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione, ma il tribunale ha riqualificato l'accusa in concorso esterno in associazione mafiosa e assolto l'imputata da una delle accuse di estorsione. Francesco Guttadauro, invece, rispondeva di tentata estorsione e associazione mafiosa, contestazioni confermate dal tribunale. Il processo è stato istruito dai Pm della Dda di Palermo Paolo Guido e Carlo Marzella.

I giudici hanno poi condannato a tre anni l'imprenditore Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia dei beni aggravata, mentre hanno assolto Antonino Lo Suto, imputato di mafia e Girolamo La Cascia che rispondeva di favoreggiamento.  Il processo nasce da un'indagine del dicembre 2013 che fece luce sulla rete dei colonnelli e dei gregari del boss latitante, svelando il ruolo della sorella che, in assenza del marito detenuto, regge le fila dell'organizzazione. Una tranche del processo è stata già definita col rito abbreviato.

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