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San Vito Lo Capo, un ricorso al Tar contro l’ordinanza sugli spazi pubblici

Scontro sul nuovo regolamento dell’occupazione di spazi pubblici che, di fatto, farà smontare, entro fine marzo, tutte le verande attrezzate dei ristoranti

SAN VITO LO CAPO. A San Vito Lo Capo tra il consiglio comunale e un cartello nutrito di ristoratori e operatori turistici non c’è pace. A scatenare il braccio di ferro è stata la delibera adottata nel massimo consesso civico sul nuovo regolamento dell’occupazione di spazi pubblici che, di fatto, farà sbaraccare, entro fine marzo, tutte le verande attrezzate dei ristoranti. Questo, secondo quanto raccontano, determinerà un netto calo di incassi e il necessario taglio dei livelli occupazionali. Gli operatori turistici - i firmatari al momento sono trentuno, riunitisi nell’associazione “Locapo” - hanno annunciato il ricorso al Tar tramite l’avvocato Massimo Blandi.

Ma, qualche giorno fa, hanno sollevato, altresì, anche l’eventuale e presunta invalidità della seduta del consiglio comunale, scrivendo all’Assessorato regionale alle autonomie locali, alla Procura della Repubblica di Trapani, a quella della Corte dei Conti, all’Assessorato regionale al territorio, alla Capitaneria di Porto, al Prefetto e alla Soprintendenza. Secondo quanto scrive l’avvocato Massimo Blandi nell’esposto nove consiglieri di maggioranza risulterebbero incompatibili perché sarebbero portatori di interessi (anche di parenti). In consiglio la presunta incompatibilità sarebbe stata sollevata dai consiglieri Elena Valenza e Cristina Fragapane, che vengono citati nel documento-esposto. Al Prefetto l’associazione di operatori turistici chiede la sospensione della delibera approvata dal consiglio comunale, mentre all’Assessorato regionale alle autonomie locali chiedono che eserciti i poteri di controllo e vigilanza.

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