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Scogliera distrutta a San Vito Lo Capo, Legambiente sarà parte civile

L’associazione ha già dato mandato ad un legale di fiducia per rappresentarla quale parte offesa nel processo a carico degli autori

SAN VITO LO CAPO. Legambiente si costituirà parte civile nel processo penale a carico degli autori della distruzione di parte della scogliera della spiaggia di Grotticelle di Bue Marino, nel territorio di Macari, frazione di San Vito lo Capo. Legambiente Sicilia, infatti, ha nominato l’avvocato Letizia Pipitone come proprio difensore di fiducia.“La nostra associazione – sono le parole di Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia - si costituirà parte civile al processo contro i responsabili. E qualora si accertasse che i responsabili sono i titolari della licenza demaniale che insiste nell’area, chiediamo al Comune e alla Regione di impegnarsi affinché venga revocata la licenza”. I carabinieri e la polizia municipale di San Vito, nel frattempo, hanno trasmesso tutta la documentazione alla Procura della Repubblica. “Noi abbiamo fatto la nostra parte provvedendo alla comunicazione in Procura di quanto è stato raccolto – sono le parole del sindaco Matteo Rizzo -. Adesso attendiamo fiduciosi l’intervento dell’autorità giudiziaria”.

Il primo cittadino di San Vito, poi, ribadisce che preferirebbe, per coloro che verranno riconosciuti colpevoli dello “sfregio”, una condanna ai servizi sociali con l’obbligo di dover pulire, con tanto di paletta e secchiello, la spiaggia di San Vito. Proprio per comprendere meglio il danno che hanno inferto alla costa, sia dal punto di vista turistico, considerato che la scogliera della spiaggia di Grotticelle di Bue Marino di Macari è uno dei luoghi naturalistici maggiormente conservati, sia dal punto di vista ambientale, in considerazione del fatto che nel tratto danneggiato viveva in passato la foca monaca e vi sono anche segni della presenza di coralli. E’ stato, infatti, il primo cittadino di San Vito a ricordare come “proprio sul bagnasciuga delle Grotticelle, fino a una sessantina di anni addietro, viveva una piccola colonia di Foca monaca, quella era una nicchia ecologica di grandissima importanza, irripetibile”.

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