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Fulgatore e Ballata, l'allarme dei carabinieri: "C'è rischio allagamenti"

FULGATORE. L'allarme era stato lanciato dai carabinieri dopo i nubifragi che si erano abbattuto nelle frazioni di Fulgatore e Ballata nel marzo dello scorso anno e le conseguenti problematiche riguardanti allagamenti e/mancato deflusso delle acque piovane lungo le strade e nei canali adiacenti delle due frazioni. Il comandante della Stazione di Fulgatore dell'Arma, infatti, ha inviato una nota ai sindaci di Trapani e di Erice suggerendo di monitorare la situazione dei luoghi al fine di evitare pericoli per la pubblica e privata incolumità e, consigliando di intimare ai proprietari e/o possessori dei terreni adiacenti i cigli stradali di provvedere alla manutenzione ed all'eventuale necessaria esecuzione di interventi al fine di evitare disagi alla circolazione delle auto e agli stessi residenti delle frazioni.

Suggerimenti ed inviti che sono stati raccolti dal sindaco di Erice Giacomo Tranchida con una ordinanza che si rivolge ai proprietari di immobili e di terreni delle zone "a rischio" del territorio di pertinenza del Comune della Vetta perché adottino gli opportuni provvedimenti per la regimentazione delle acque.E' stato accertato, infatti, che il territorio del Comune di Erice è stato pesantemente interessato da fenomeni di allagamenti, smottamenti e frane di terreni collinari, con grave pregiudizio per la viabilità e per la sicurezza di persone e cose. La causa principale di questi eventi è stata individuata proprio nella mancata regimentazione delle acque superficiali e da una carente tenuta di alcuni fondi rustici limitrofi alle strade invase, in occasione delle piogge, da vegetazione e detriti per l'intasamento delle vie di deflusso. Da qui anche i rischi di pericolo per la circolazione stradale o comunque di fenomeni di scivolamento e/o smottamenti di terreno. Pertanto Tranchida, con la propria ordinanza, ingiunge ai proprietari di immobili e terreni limitrofi alle vie ad uso pubblico tutta una serie di interventi che vanno dalla rimozione dei detriti terrosi, dei residui della lavorazione agricola e della vegetazione alla realizzazione di canali o "scoli" con pendenze interne tali da consentire il convogliamento e lo smaltimento nei fondi delle acque meteoriche nonché, per quanto concerne le aree di pertinenza dei fabbricati, la costruzione di pozzetti e canalizzazioni capaci di assicurare un normale deflusso.

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