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Castelvetrano, rimpasto: fermenti nei partiti

Arriva un documento a firma delle liste vicine all’ex sindaco Gianni Pompeo che affermano di essere stati sempre leali

CASTELVETRANO. La tempesta politica castelvetranese non sembra terminare nel classico bicchiere d’acqua. Dopo la decisione di Errante di mandare a casa i suoi assessori, almeno per il momento, arriva un documento a firma delle liste vicine all’ex sindaco Gianni Pompeo. “In riferimento alla determinazione del sindaco di Castelvetrano, Felice Errante si legge nella nota a firma congiunta di Francesco Saverio Calcara, per Città Nuova Vincenzo Di Stefano e Silvestro Pisciotta, per Castelvetrano Democratica Unita-di procedere all’azzeramento della Giunta Comunale, i direttivi dei Movimenti politici CN e CDU, prendono atto di tale decisione, rimarcando che fino a questo momento, sia in Consiglio Comunale sia in Giunta, l’atteggiamento dei propri rappresentanti è stato sempre di leale sostegno al programma politico-amministrativo, sancito dalla volontà popolare espressa dagli elettori nel maggio del 2012; volontà che, nel sistema democratico, dovrebbe costituire l’unico punto di riferimento di chi è investito di un mandato politico”.

Un messaggio preciso da parte dei “pompeani” e che in termini più semplici intende dire:«noi i patti fin ora con Errante li abbiamo rispettati». Sempre nel documento,si evidenzia come nessuna fibrillazione abbia mai interessato l’attività dei movimenti già citati, i quali, al contrario,«hanno sempre dimostrato spirito di sacrificio, comprensione per le oggettive difficoltà che l’azione amministrativa ha incontrato».E ancora precisano i firmatari del documento:«l’autentico “rasserenamento” del clima politico, auspicato dal Sindaco, non riteniamo passi da stravolgimenti degli assetti che il corpo elettorale ha sancito, assetti adeguatamente rispecchiati, in Consiglio Comunale, da una solida maggioranza e, in Giunta, da Assessori che fin ora hanno dimostrato di assolvere in pieno alle funzioni loro demandate. La serenità politica, a nostro giudizio, si ottiene quanto si è fedeli interpreti del responso delle urne».

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