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Quote tonno, la marineria di Marsala «vola» a Roma

L’obiettivo è ora quello di garantire la sostenibilità economica a quanti operano attivamente col sistema del palangaro

MARSALA. Un nuovo, disperato tentativo della marineria marsalese di vedere una volta e per tutte risolta l'annosa e drammatica questione delle quote-tonno destinate al sistema del "palangaro", che hanno messo in crisi un sistema di pesca e con esso una buona fetta dell'economia locale.

Le speranze che qualcosa possa cambiare in meglio sono legate all'incontro che una delegazione della marineria marsalese, guidata dal presidente dell'"Organizzazione Produttori della pesca del Tonno Rosso, Marco Tramati, avrà oggi a Roma con il direttore generale della Pesca Marittima Riccardo Rigillo.

Già nei mesi scorsi, anche con l'apporto del Commissario Giovanni Bologna, la marineria marsalese aveva chiesto un incontro sia con il ministro Maurizio Martina che con il direttore generale Rigillo.

Oggi il momento giusto che potrebbe segnare la svolta nella ripresa della pesca del tonno con il sistema del "palangaro", garanzia per la salvaguardia della fauna ittica del Mediterraneo, e del futuro della marineria marsalese da troppi anni in crisi proprio per la questione quote-tonno. "Andiamo a Roma - dice Marco Tramati - con un certo ottimismo grazie alla sensibilità da sempre mostrata dal direttore Riccardo Rigillo al problema anche perché, considerato ormai raggiunto l'obiettivo della ricostituzione della specie ittica protetta, è ora il momento di garantire la sostenibilità economica a quanti praticano la pesca attiva del tonno rosso". L'incontro odierno nasce dalle preoccupazioni che l'assegnazione da parte dell'ICCAT della quota tonno all'Italia e la ripartizione interna tra i vari sistemi di pesca venga vissuto dai "palangari" marsalesi, (proprietari di 18 imbarcazioni delle 29 che praticano questo sistema di pesca),con "tragico e rinnovato sconforto" dal momento che la stagione di pesca appena trascorsa "non ha permesso loro neppure di far fronte ai diversi impegni economici da rispettare inesorabilmente".

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