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Trapani, crisi e dubbi: chi dopo Mancosu?

Tre sconfitte di fila confermano le difficoltà dei granata: Faggiano ammette alcuni fallimenti relativi al mercato. Si teme il no dal Bari per Caputo, possibile Fabbrini

TRAPANI. I primi campanelli d'allarme, in casa Trapani calcio, erano stati lasciati squillare senza che si prendesse alcun provvedimento. Ora, dopo l'inquietante prestazione di Vicenza, si adotta il pugno di ferro: squadra in ritiro in Veneto per tutta la settimana fino alla partita di Cittadella, la seconda consecutiva in trasferta. La terza sconfitta di fila, con complessivi 8 gol (48 il totale) incassati tra Vercelli (ultima gara di andata), in casa con il Pescara e Vicenza (prime due del girone di ritorno) ed una classifica che colloca i granata ormai abbondantemente e forse definitivamente (se non per punteggio per ressa di squadre che li precedono) fuori dalla zona play, hanno fatto prendere coscienza che c'è qualcosa che non funziona.

E ha cominciato a capirlo anche quella tifoseria che non ha mancato di fare sentire la propria contestazione al termine del match di Vicenza mentre fino alla batosta interna con il Pescara aveva battuto le mani alla squadra. Probabilmente troppe «carote», mentre sarebbe stato necessario, anche in precedenza, il «bastone» che, a sicuramente a ragione, nonostante una motivazione ufficialmente realmente convincente non sia stata data, è stato utilizzato con il solo Christian Terlizzi, finito fuori rosa.

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