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Frazioni penalizzate senza investimenti a Trapani: «Ora si cambi rotta»

In aula Nicola Sveglia si è autoproposto assessore a titolo gratuito

TRAPANI. Nelle frazioni non è stato reinvestito neanche l’uno per cento di quanto è entrato nelle casse del Comune con le tasse pagate dagli abitanti. Per questo motivo è necessario cambiare marcia ed allora Nicola Sveglia, capogruppo di Articolo 4, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, si è autoproposto “assessore alle frazioni”, “a titolo gratuito” ha subito voluto spiegare nel corso del suo intervento in aula. Altrimenti, ha spiegato sempre Sveglia, non ha senso continuare questa avventura per i prossimi due anni e mezzo, quanti ne mancano al termine del mandato del sindaco Vito Damiano.

Per Sveglia, infatti, l’attuale primo cittadino non ha rispettato quanto detto in campagna elettorale ed a fronte di 5 milioni di euro pagate dagli abitanti delle frazioni, gli “investimenti” sono pari a meno dell’1%. «Damiano, inoltre, aveva detto di volere istituire un assessorato alle frazioni – continua Sveglia -, ma non è stato così. Ed allora mi propongo, a titolo gratuito. Per risolvere i problemi dei cittadini nelle frazioni, bisogna conoscere questi territori ed io, abitandovi, ne sono a conoscenza. Se in una strada cade un germoglio e chiediamo l’intervento del Comune, prima che questo arrivi, il germoglio è diventato albero. La mia è una “sfida” al sindaco Damiano. In questo modo non si può proprio continuare».

Per il sindaco Vito Damiano «la tassa non rappresenta il pagamento del servizio – afferma -, nel senso che una volta introitate le somme delle imposte, queste vengono redistribuite su tutto il territorio. Secondo questo ragionamento, allora, a coloro che beneficiano dell’esenzione delle tasse dovremmo andare a tagliare tutti i servizi. Le tasse vanno redistribuite sul territorio in base alle scelte dell’amministrazione e le nostre sono sensibili nei confronti delle frazioni anche più rispetto che alla passata gestione. In senso assoluto si fa poco, ma soltanto perché si hanno poche somme a disposizione. E’ chiaro che se come amministrazione avessimo 50 milioni di euro, è chiaro che andremmo a realizzare la rete fognaria. Ma, avendo pochi fondi, privilegiamo ciò che riteniamo strategico come, ad esempio, il marciapiede di via Ammiraglio Staiti, laddove transitano i turisti i quali, a causa delle pessime condizioni in cui si trova lo stesso, sono costretti a scendere in strada con il trolley. E poi siamo intervenuti anche sul marciapiede di Marausa andando a rimuovere il guard-rail che aveva lasciato la precedente amministrazione. Dopo due anni e mezzo di guida del Comune, credo di conoscere i problemi del territorio».

«Se Damiano ricorda l’eliminazione del guard-rail di Marausa come intervento effettuato nelle frazioni, mi sembra pochino – ribatte l’ex sindaco Mimmo Fazio, chiamato in causa dall’attuale primo cittadino -. Quello era un provvedimento di carattere provvisorio. Una messa in sicurezza che non doveva durare molto tempo. Io ho realizzato il primo ed il secondo stralcio di quei lavori e lui doveva completarli, ma di quegli interventi, dopo quasi tre anni di sua amministrazione, non c’è traccia. Spettava a lui ripristinare la viabilità così come era prima».

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