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Trapani, minacciava di morte la moglie e il figlio: a giudizio

Si tratta di un uomo di 49 anni che deve rispondere di stalking, lesioni e maltrattamenti

TRAPANI. Maltrattamenti in famiglia, lesioni, stalking e minacce, anche di morte e rese più pesanti mediante l’uso di un fucile e di un pugnale da pesca, nei confronti della moglie separata e dei figli. Con queste accuse un uomo di 49 anni è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari Caterina Brignone e sarà giudicato il prossimo 7 gennaio davanti al giudice monocratico Massimo Corleo.

Sarebbe stata la moglie la vittima più vessata dall’uomo che durante l’ultimo periodo di convivenza, in preda ad ingiustificati eccessi di gelosia, l’ingiuriava, la percuoteva segregandola in casa, costringendola, di contro, anche di notte, ad abbandonare la comune abitazione. Dopo la separazione l’uomo avrebbe continuato a molestare e a minacciare l’ex moglie aggirandosi in auto, in bici o in scooter nei pressi dell’abitazione dove si era trasferita rivolgendole minacce che non avrebbero risparmiato anche i figli. Ai pedinamenti avrebbe fatto seguire le vie di fatto speronando, con la propria vettura, quella dell’ex cognato a bordo della quale si trovano l’ex moglie ed il figlio minore. Nonostante tutto ciò, l’uomo avrebbe voluto una riconciliazione e il ricongiungimento della famiglia.

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