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Patto con la Giordania, il progetto di 3 Comuni trapanesi

I sindaci hanno già concordato di inviare ad Aqaba due dipendenti che porteranno la loro esperienza amministrativa

ALCAMO. Si sviluppa un progetto che il Comune di Alcamo, assieme ai Comuni di Castellammare del Golfo e Paceco, sta portando avanti in sinergia con la Giordania. L'amministrazione Bonventre nel mese di novembre dello scorso anno aveva sigliato un patto di amicizia e gemellaggio con il governatorato di Aqaba e adesso rende noto che "si è svolto il terzo incontro tra i rappresentanti dei comuni di Alcamo, Castellammare del Golfo, Paceco, il Governatore di Aqaba ed un esponente della facoltà di architettura dell'Università della Giordania, per programmare e calendarizzare gli interventi e le strategie comuni per realizzare un vero e proprio scambio socio-economico-culturale tra i comuni coinvolti e la Giordania. Già a novembre scorso, il sindaco Sebastiano Bonventre, insieme con il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Scibilia, aveva incontrato il governatore Kamel O. Mahadin per iniziare una collaborazione nei campi più svariati, dall'agricoltura alla protezione ambientale, dal turismo al commercio, dall'architettura del paesaggio all'urbanistica e quant'altro possa rivelarsi terreno fertile per scambi proficui". Il Comune di Alcamo riferisce: "Adesso i sindaci Bonventre, Coppola (Castellammare del Golfo) e Martorana (Paceco) hanno concordato che il 1° febbraio 2015, due dipendenti di ogni comune saranno selezionati per portare la propria esperienza amministrativa agli uffici di Aqaba e, contemporaneamente, da Aqaba giungeranno altrettanti dipendenti che saranno accolti negli uffici di Alcamo, Castellammare e Paceco. Durante l'incontro, il vicesindaco di Alcamo, architetto Salvatore Cusumano e l'architetto giordano Alì Abughanimeh hanno concordato di organizzare un concorso per tutti gli architetti dell'area del Mediterraneo dal tema "costruire l'innovazione promuovendo la tradizione"". Cusumano sostiene: "L'intento è di far conoscere le tecniche edilizie tradizionali nonché i materiali e le costruzioni dei popoli Mediterranei affinché gli architetti siciliani, giordani e algerini possano realizzare spazi moderni con metodi del passato, non solo per mantenere la tradizione ma per tramandarla alle nuove generazioni. D'altronde le nostre costruzioni siciliane tradizionali sono quelle del mondo arabo e dunque, hanno un'estrazione culturale comune. Il progetto prevede la realizzazione delle opere vincitrici sia sul territorio siciliano che su quello giordano e le fasi della lavorazione progettuale saranno trasmesse in streaming per tutte le Università che parteciperanno all'iniziativa. Infine si è concordato per l'ultima settimana del mese di febbraio di organizzare la Fiera dei prodotti tipici siciliani ad Aqaba. E a marzo la Fiera dei prodotti locali della Giordania sul territorio siciliano".

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