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Denunciò il boss, intimidazione a imprenditrice di Castelvetrano

Il sabotaggio alla Hermes. La titolare aveva accusato per un’estorsione il cugino del superlatitante Matteo Messina Denaro: «Me lo aspettavo»

CASTELVETRANO. Qualcuno ha tagliato alcuni cavi della corrente collegati alla Tac della clinica Hermes di Castelvetrano, l’azienda sanitaria dell'imprenditrice Elena Ferraro che ha avuto il coraggio di denunciare il cugino di Matteo Messina Denaro per estorsione. Un episodio grave e allo stesso tempo misterioso, su cui stanno indagando gli agenti del commissariato della Polizia di Stato. L'atto, almeno dalle prime valutazioni, è stato compiuto da mano esperta e da gente che conosceva bene i luoghi della Hermes. Alcuni giorni fa Elena Ferraro ha chiamato i tecnici per mettere in funzione la Tac che era stata installata nelle struttura già da qualche mese. L'intervento si era reso necessario in seguito al trasferimento della convezione di radiologia da Salemi a Castelvetrano (autorizzata dall'Asp di Trapani). Un servizio che sarebbe dovuto partito entro settembre. Nonostante i ripetuti interventi tecnici la Tac non funziona. Non si riesce ad individuare cosa bloccasse il sofisticato apparecchio elettromedicale. I tecnici insistono e facendo una serie di verifiche, nel pomeriggio di mercoledi scorso, riescono a svelare l'arcano. Un sofisticato armadio elettrico, all'interno dei locali della Hermes, è stato manomesso.I tecnici dopo vari tentativi scoprono che sono stato recisi in maniera netta e con evidente intenzione di dolo i cavi elettrici all'interno dell'apparato montato in una delle stanze della clinica.
Un atto vandalico o «avvertimento» mirato che oltre a compromettere lo strumento è un messaggio inquietante rivolto alla titolare della struttura, Elena Ferraro.


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