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Trapani, netturbini senza stipendio e mezzi fermi

TRAPANI. Si prospetta un'emergenza rifiuti, nei Comuni di Marsala, San Vito Lo Capo, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Favignana, Alcamo e Calatafimi Segesta. Il motivo? Mezzi fermi e lavoratori senza stipendio all'Aimeri Ambiente per mancanza di liquidità relativa alle spettanze del mese scorso. Ieri alcuni compattatori non sono stati immessi in servizio, non c’erano i soldi per pagare la benzina.

Così la Funzione pubblica Cgil di Trapani ha espresso «forte preoccupazione per la grave situazione economica in cui versa la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti per l'ex Ato Tp 1 "Terra dei fenici", recentemente transitata nella Srr "Trapani provincia sud». Con la Cgil, anche la Uil è intervenuta facendosi portavoce del problema. I due sindacati evidenziano, infatti, che ieri alcuni mezzi sono rimasti fermi a causa dell'assenza di carburante, mentre ai 450 lavoratori non è stato corrisposto lo stipendio del mese di agosto. «Le difficoltà economiche dell'Aimeri Ambiente - ha detto il segretario provinciale della Fp Cgil Vincenzo Milazzo - sembrano essere molto serie. In un contesto che ha portato, oggi, alcuni mezzi a non effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti perché non ci sono i soldi per il carburante, il mancato pagamento dello stipendio ai lavoratori assume un significato che ci preoccupa ancor di più sia per quanto riguarda il futuro del servizio di raccolta dei rifiuti sia per il sostentamento dei dipendenti».

La funzione pubblica Cgil ha già chiesto al presidente della Srr Mino Spezia, sindaco di Valderice, di intervenire nei confronti dell'Aimeri Ambiente affinché venga fatta chiarezza su quanto sta accadendo. «Al presidente Spezia - ha dichiarato Milazzo - la Fp Cgil chiede di utilizzare i versamenti dei Comuni soci per pagare gli stipendi ai lavoratori e far fronte all'acquisto del carburante, indispensabile per evitare la riduzione del servizio con gravi danni per l'igiene pubblica». A confermare che la situazione è molto delicata, si registra anche questa dichiarazione da parte del segretario provinciale della Uil Giorgio Macaddino: «Il caso non può che suscitare preoccupazione e rabbia — afferma il sindacalista —. Le organizzazioni sindacali nelle prossime ore attiveranno le procedure di raffreddamento che porteranno, poi, all'arresto del servizio e alle conseguenti attività di protesta da parte dei lavoratori». Insomma, se non si troverà una soluzione si prospetta un autunno caldo per il settore. Uno sciopero potrebbe scatenare un’emergenza igienico-sanitaria nel giro di pochichissimi giorni. Diverse tonnellate di rifuti, infatti, rimarrebbero in strada non raccolte. Una situazione drammatica, già vissuta in passato e con conseguenze davvero molto negative.

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