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Randagismo a Trapani, gli animalisti: "Intervenga il prefetto"

«Lo scopo della mia richiesta - spiega il giovane animalista - è quello di portare all’attenzione del prefetto Leopoldo Falco la gravissima, ed ormai insostenibile, situazione del randagismo in città»

TRAPANI. Un incontro con il prefetto Leopoldo Falco per affrontare il problema randagismo. A sollecitarlo è il capo della segreteria del Partito animalista europeo, Enrico Rizzi. Di certo il fenomeno, in città, è più contenuto rispetto al passato quando branchi di cani randagi scorrazzavano in lungo e in largo, rendendosi protagonisti di aggressioni nei confronti di pedoni e centauri. A farne le spese anche una pattuglia della Squadra volante della questura del capoluogo che, durante un servizio di controllo del territorio, venne accerchiata da un gruppo di cani che si scagliarono contro l’auto, danneggiandola. Aggressioni, con cadenza quasi quotidiana, si consumavano, soprattutto, sul lungomare Dante Alighieri. Vittime, giovani e meno giovani che fanno footing alla litoranea, ma anche persone che viaggiavano in sella a scooter e moto. Per Enrico Rizzi, però, non bisogna abbassare la guardia perchè la presenza di cani è stata segnalata in particolare nei quartieri periferici. In questa direzione il consigliere comunale Andrea Vassallo ha presentato una interrogazione al sindaco Vito Damiano: «La via XI settembre una strada a cavallo tra il quartiere Sant’Alberto ed il rione Fontanelle Sud è invasa da randagi che costituiscono un vero e proprio pericolo per l’incolumità dei pedoni, ma anche per coloro i quali transitano in bici o in moto». Da qui, pertanto, la richiesta di Enrico Rizzi di incontrare il rappresentante del Governo per fare il punto della situazione e individuare le strategie giuste per risolvere la problematica. «Lo scopo della mia richiesta - spiega il giovane animalista - è quello di portare all’attenzione del prefetto Leopoldo Falco la gravissima, ed ormai insostenibile, situazione del randagismo nella città di Trapani. Insostenibilità - aggiunge il capo della segreteria del Partito animalista - acuita dal fatto, al di là della criticità del fenomeno in sè considerato, che l’amministrazione comunale manifesta un evidente disinteresse in merito». Enrico Rizzi va avanti nella sua tesi: «Nessun serio programma di intervento è stato programmato o realizzato dal Comune. Anzi, gli agenti della polizia municipale sono stati lasciati in sostanziale balia degli eventi». Addirittura, rileva Rizzi, in più di una circostanza i vigili urbano hanno contattato telefonicamente il giovane animalista per «avere consigli su come gestire le emergenze sanitarie e di collocamento degli animali». La richiesta di incontro è stata inoltrata al prefetto dall’avvocato Alessio Cugini, del Foro di Roma, incaricato dallo stesso Enrico Rizzi.
 

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