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Scoperta maxi piantagione di canapa indiana a Calatafimi-Segesta

Nel terreno in provincia di Trapani trovate 35mila piante. Individuato e arrestato il responsabile della coltivazione

ALCAMO. I carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno scoperto una maxi piantagione di 35 mila piante di canapa Indiana nelle campagne di Calatafimi Segesta. Gli investigatori hanno individuato anche il responsabile della coltivazione, un allevatore del luogo che è stato arrestato. Secondo una prima stima la sostanza stupefacente avrebbe fruttato sul mercato al dettaglio 35 milioni di euro.
La piantagione - una delle più vaste tra quelle scoperte finora - era coltivata a poca distanza dal sito archeologico di Segesta, in una vallata, a ridosso di una cava di estrazione di materiale inerte, caratterizzata da vasti terreni fertili, coltivati prevalentemente a ulivi e agrumi. Le piantagioni erano coltivate su un'area di 15 mila metri quadrati, in una zona dove il clima è caldo umido, ideale per coltivare piantagioni di cannabis.
La superficie, ben occultata, era coltivata in maniera intensiva attraverso una ordinata distribuzione delle piante, disposte su filari paralleli, e un impianto di irrigazione costituito da tubazioni in gomma. La massiccia quantità ha impregnato l'aria del tipico odore delle piantagioni. E questo ne ha facilitato l'individuazione da parte dei carabinieri.
Nel corso del blitz, i militari dell'Arma hanno arrestato l'allevatore di bestiame Salvatore Li Bassi, di 56 anni, originario e residente a Calatafimi-Segesta e pregiudicato per reati minori. Le perquisizioni eseguite nell'abitazione di Li Bassi e in altri spazi da lui utilizzati hanno consentito di rinvenire sostanze fertilizzanti e altro materiale per la coltivazione delle piante.

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