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Crisi del Comune di Marsala, il Pd si tira fuori dalla Giunta

MARSALA. In "caduta libera" la situazione politica marsalese. Dopo l'ingarbugliata vicenda relativa alla presenza di due vice sindaco, Antonio Vinci che rimane in carica in virtù della nullità degli atti adottati dal sindaco Giulia Adamo dopo la condanna della Corte d'Appello e l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e Benny Musillami nominato dal sindaco Adamo, atto annullato dal Prefetto, la situazione è precipitata: il Partito Democratico esce dalla maggioranza e ritira la sua delegazione in giunta. La decisione è stata adottata in nottata dal coordinamento del Circolo del Pd di Marsala con una schiacciante maggioranza e soltanto tre astensioni (tre queste quella del consigliere comunale Mario Rodriguez), riunitosi alla presenza del segretario provinciale Marco Campagna. Una decisione che era, naturalmente, nell'aria, dopo la vicenda giudiziaria di Giulia Adamo e alla luce di quelli che da tempo erano i rapporti tra il Pd marsalese e l'ex sindaco Giulia Adamo. Ad ufficializzare la decisione del coordinamento comunale è stato ieri mattina il segretario politico comunale del Partito Alberto Di Girolamo, presente tra gli altri il capogruppo consiliare del Pd Nicola Fici. Sia Di Girolamo che Fici non hanno avuto titubanze nel motivare le ragioni che hanno portato alla decisione odierna. "Negli ultimi mesi - ha chiarito Alberto Di Girolamo - non c'è stato alcun rapporto di collaborazione fra l'amministrazione comunale e il Partito Democratico. Il sindaco ha sempre deciso senza mai consultare il partito e lamentandosi, anche, quando nell'interesse dei cittadini i consiglieri del Pd, assieme ad altri consiglieri, con l'avallo del segretario hanno modificato il bilancio 2013 ed il programma delle Opere Triennali". Di Girolamo ha fatto riferimento anche agli ostacoli che il sindaco avrebbe frapposto alle iniziative sul porto, ma soprattutto ha lamentato come la Adamo, in seguito alla sospensione, avrebbe assunto gravi decisioni senza consultare il partito (la nomina a vice sindaco di Benny Musillami), dichiarando di "non fidarsi del Pd". Il conseguenza di tutto questo, ma soprattutto nel rispetto di quelli che Di Girolamo e Fici hanno reclamato a sé come "principi di legalità irrinunciabili", la decisione di ritirare la propria delegazione in giunta. "Se i due assessori dell'Amministrazione Adamo - ha detto Di Girolamo rispondendo ad una precisa domanda dei giornalisti - non dovessero rispettare il deliberato del partito saranno fuori del partito e, in giunta, saranno soltanto a titolo personale". Oltre al ritiro della delegazione pidiessina in giunta il coordinamento comunale ha ufficialmente chiesto le dimissioni del sindaco e degli assessori "per andare a votare al più presto - ha detto ancora Alberto Di Girolamo - e dare alla città un'amministrazione legittimata dal voto popolare che possa affrontare, libera da pensieri di processi, i problemi che affliggono i cittadini, dalle esosità delle tasse, dalla carenza dei servizi, alla disoccupazione e a tutta una serie di problemi che da mesi sono sul tappeto senza essere stati mai affrontati per cercarne una soluzione".

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