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Caso Librizzi, la tesi dei magistrati di Trapani: una rete di complicità ha protetto il sacerdote

TRAPANI. "Protetto, tutelato, finanche venerato dall’ambiente che lo circonda e dai numerosi soggetti a lui legate da vincoli di complicità e convergenza di interessi patrimoniali e di gestione del potere, don Sergio Librizzi è nelle condizioni di agire a proprio arbitrio senza doversi curarsi del pericolo, delle critiche, delle possibili conseguenze delle sue malefatte, permettendosi di utilizzare i centri di accoglienza e le strutture di assistenza come “riserva di caccia” popolata da prede che hanno il solo scopo di assecondare la sua cupidigia sessuale o di essere meri numeri utili alla proficua gestione del business della cooperazione gestito dal prelato". E' questo il quadro inquietante che tracciano i magistrati della Procura di Trapani, mettendolo nero su bianco nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificata, martedì scorso, al momento dell'arresto, all'ex direttore della Caritas, Sergio Librizzi, indagato per concussione e violenza sessuale pluriaggravata.



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