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Castelvetrano, 52 assunti al nuovo punto Conad

Selezionati anche diciassette ex dipendenti dell’azienda che fu confiscata ai boss. Nino Caleca, di Legacoop Sicilia: «È un esempio di sviluppo sano»

CASTELVETRANO. Sono 52 le assunzioni effettuate dal Gruppo Conad Superstore che aprirà domani a Castelvetrano. Inoltre, previsto l’impiego di cinque stagisti, che lavoreranno a fianco dei tutor per sei mesi, con la speranza del lavoro definitivo. Significativa l’assunzione di 17 operai ex dipendenti del Gruppo Gdo.
Le assunzioni sono state annunciate nell’aula del sindaco Felice Errante nel corso di un incontro organizzato da Legacoop Sicilia, Sicilconad e Comune di Castelvetrano, che ha avuto come tema «Creare lavoro vero e sviluppo sano in Sicilia nella legalità».
Francesco Messina, amministratore del Conad Superstore, dice: «Vogliamo dare un ulteriore segnale di fiducia a questo territorio, spesso vittima degli abusi della criminalità organizzata, e da un modo scellerato di immaginare e condurre un progetto di sviluppo fondato su principi che contrastiamo con ogni nostra azione. Rinnovo - continua Messina - il mio impegno verso il protocollo di legalità e sottolineo la vicinanza a tutte le forze dell’ordine e alla magistratura che ogni giorno sono impegnati a garantire la nostra sicurezza. I nostri principi ispiratori sono il rispetto del territorio la trasparenza e la legalità».
Felici i 17 ex operai del Gruppo Gdo, quello confiscato a Giuseppe Grigoli, ritenuto braccio destro del boss Matteo Messina Denaro, che da domenica avranno un nuovo marchio sui loro camici da lavoro. «Le assunzioni dei 17 - dice l’amministratore - sono state fatte secondo i profili professionali a noi necessari per i vari settori di vendita da gestire».
Tra i presenti alla riunione, nella stanza del sindaco Felice Errante, c’era anche Nino Caleca, consulente giuridico Legacoop Sicilia, che ha parlato di «un esempio di sviluppo sano del territorio che ci deve portare a convincerci che è necessario che tutti facciano rete in nome delle legalità». Fabrizio Ferrandelli, vice presidente della Commissione regionale antimafia, ha auspicato che «la politica deve stare accanto a chi, senza retorica e senza parate antimafia, ci mette la faccia e inverte la marcia. Castelvetrano è una città che ha voglia di riscatto».
Tra i presenti anche l’imprenditrice Elena Ferraro, che ha denunciare un tentativo di estorsione. «L’apertura di questo store - afferma - con la denuncia preventiva avversa a qualunque tipo di infiltrazione mafiosa, è la chiara attestazione concreta che non è affatto la mafia a dare lavoro, bensì quelle aziende che, rispettando le regole, offrono ricchezza scevra da condizionamenti e logiche malate asservite al malaffare».
Il sindaco Felice Errante ha voluto compiacersi per chi ha fatto questa scelta di crescita a Castelvetrano: «Dove c’è bisogno di lavorare tutti insieme - dice - ad uno sviluppo sano e sostenibile, rispettoso del territorio e dei principi di legalità. Investire a Castelvetrano si può, perché c’è gente laboriosa».

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