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«Guerra dell’acqua» tra Trapani ed Erice, archiviata inchiesta per il sindaco Damiano

TRAPANI. «Ha esercitato il diritto di critica politica». Questa, sostanzialmente, la motivazione per la quale è stato archiviato un procedimento penale a carico del sindaco Vito Damiano che, nel luglio dello scorso anno, era stato accusato di diffamazione dal sindaco di Erice Giacomo Tranchida. Una vicenda che si inquadra nella cosiddetta «guerra dell’acqua» tra il Comune capoluogo e quello di Erice che caratterizzò l’infuocata ed assetata estate del 2013. L’ennesimo guasto al dissalatore aveva determinato un’emergenza idrica nel territorio ericino ed il sindaco del Comune della Vetta aveva chiesto aiuto a quello del capoluogo, richiamando un provvedimento della Regione.
Netto il rifiuto di Damiano: «Io devo fare gli interessi della mia città. Non devo essere io creare condizioni di sofferenza ai miei concittadini». L’ex generale dei carabinieri è rimasto fermo sulle sue posizioni, bloccando anche i lavori per realizzare un by-pass con i pozzi di Bresciana che potesse portare un pò d’acqua nell’ericino ed alleviare le tribolazioni del Comune viciniore. Senza arretrare di un centimetro, Damiano proferì, anzi, parole che il sindaco di Erice interpretò non solo come polemiche, ma offensive e diffamatorie e da qui una querela presentata, attraverso l’avvocato Vincenzo Maltese, contro il sindaco di Trapani.
Il sostituto procuratore Rossana Penna, nei giorni scorsi, ha chiesto l’archiviazione per Damiano, assistito dall’avvocato Gino Bosco. Di fronte all’opposizione di Tranchida, il caso è approdato davanti al giudice per le indagini preliminari Emanuele Cersosimo che, sentite le parti, ha disposto l’archiviazione rilevando, e in ciò convenendo con le tesi sostenute dall’avvocato Bosco, che «le espressioni utilizzate dall’indagato (Vito Damiano, ndc) appaiono esercizio di un legittimo esercizio di critica, diritto il cui concreto modo di esplicarsi va necessariamente inserito nella sicuramente aspra dialettica politica esistente tra i due sindaci». Peraltro l’uno di centrodestra, Vito Damiano e l’altro di centrosinistra, Giacomo Tranchida.
Rimane in piedi, però, un altro procedimento a carico del sindaco di Trapani scaturito da un’altra querela di Tranchida, sempre per vicende legate alla «guerra dell’acqua». Il sindaco di Erice, infatti, si è ritenuto ancora una volta diffamato per le dichiarazioni rese da Damiano in una intervista giornalistica. Per quella vicenda al sindaco di Trapani sarebbe stato già notificato un avviso di conclusione indagini.

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