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Trapani, centro «Nino Via» tra incuria e rifiuti

TRAPANI. L’eroe dimenticato. Erbacce, rifiuti e parco giochi deficitario: ecco come si presenta, nel popolare rione Sant’Alberto (già rione Palma), nell’immediata periferia della città, il centro dedicato ad Antonino Via. Uno sfregio alla memoria del magazziniere del centro commerciale «Gea», ucciso per aver preso le difese di un collega in balia di tre banditi. Era la vigilia dell’Epifania del 2007. Un colpo di pistola segnò la tragedia in via Orti. Antonino, Nino per gli amici, era già in auto, quando vide Pietro Terraglia aggredito dai banditi. A volto coperto e armati, volevano l’incasso della giornata. Senza pensarci due volte, il giovane saltò fuori dall’abitacolo per intervenire in difesa del collega. Un gesto eroico che pagò con la vita. Raggiunto da un colpo d’arma da fuoco, Nino si accasciò al suolo in una pozza di sangue. Inutile corsa all’ospedale.

Ecco perchè quell’immobile poco curato intitolato all’eroe trapanese, insignito, dal presidente della Repubblica, della medaglia d’oro al valor civile, suscita rabbia e sdegno. Soprattutto tra gli abitanti del quartiere. Il centro «Antonino Via», infatti, è l’unico punto di riferimento dei bambini che sottratti alla strada e alle sue insidie, possono giocare in un luogo sicuro. I residenti hanno presentato al Comune, in due circostanze, una petizione (duecento le firme raccolte) per chiedere al sindaco di prolungare l’orario di apertura della struttura. «Proprio così - conferma Mariella Di Maggio - Sono stata io la promotrice dell’iniziativa. Dal Comune, però, ancora oggi attendiamo risposta». L’istanza, insomma, è caduta nel vuoto. «Noi - aggiunge la giovane mamma - siamo molto più sicure quando i nostri figli giocano nel centro. Ci affacciamo e li guardiamo, ma l’immobile chiude troppo presto e i nostri bambini non sapendo dove andare rimangono per la strada». Affidato all’associazione di Protezione civile «Antras» - dopo alterne vicende caratterizzate anche da gestioni scellerate -, il centro rimane aperto e custodito fino alle 18. Dopo diventa terra di nessuno e spesso rimane in balia di vandali.

«Abbiamo trovato - sostiene Rosalba Tagliavia, volontaria dell’associazione «Antras» - le panchine divelte e anche noi siamo del parere che durante la stagione estiva bisognerebbe prolungare l’orario di apertura. Ma la decisione spetta al Comune. Noi ci possiamo fare portavoce delle richieste dei residenti e fare le segnalazioni, come avvenuto anche nel recente passato, ai vigili urbani per le panchine danneggiate. La struttura, a mio avviso, andrebbe curata meglio. Si potrebbe, ad esempio, realizzare un campetto di calcio, considerato che i giochi sono pochi e adatti soltanto ai più piccoli». Frattanto, anche la richiesta di Stefania Via, sorella di Nino, presentata al Comune tramite il movimento «Scorta civica» per realizzare una rassegna cinematografica serale, fino ad oggi è rimasta inevasa. «Sul prolungamento dell’orario - dichiara il sindaco Vito Damiano - non ci sono problemi. Per quanto riguarda il potenziamento dei giochi già stiamo lavorando. Aspettiamo, infatti, la nuova fornitura per sostituire quelli danneggiati». Ma l’Amministrazione è intenzionata a restituire il centro alla sua vecchia destinazione. «E’ cioè - conclude Damiano - realizzare nei locali un centro diurno per anziani. Mentre nei piani superiori creare laboratori da mettere a disposizione delle associazioni».

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