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Pantelleria, intesa con il Canada per gli scavi

PANTELLERIA. Nasce dalla collaborazione tra la soprintendenza ai beni culturali di Trapani, diretta dalla dottoressa Rossella Giglio e la Brock University, prestigiosa Università del Canada, il progetto per una campagna di scavi nel tempio fenicio che sorge in località Lago di Venere a Pantelleria. Il Comune di Pantelleria ha di recente ripulito la zona dalle erbacce che l'avevano invasa negli ultimi anni durante i quali non erano stati fatti altri scavi.
Il sito del Santuario si trova nella zona nord-est lungo la perimetrale del Lago di Venere ed è caratterizzato dalla presenza di un edificio con evidente funzione di culto. "Per ora stiamo facendo delle ricognizioni sul territorio - dice la dottoressa Rossella Giglio -. In seguito faremo una convenzione con l'Università canadese. Potrebbe essere l'occasione per riprendere gli scavi che io ho seguito in prima persona qualche anno fa e che hanno portato alla luce il Santuario".
"L'edificio è di epoca punico-romana - dice Valeria Silvia presidente della Commissione Consiliare Turismo Cultura e Archeologia - è costituito da due ambienti affiancati con una cella di pianta rettangolare che ospitava con ogni probabilità la statua della divinità e una gradinata monumentale che permetteva l'accesso alla parte antistante il tempio. Dallo scavo non emergono testimonianze precise che indichino la divinità a cui fosse dedicato il santuario, ma il confronto con altri templi del mondo punico del Mediterraneo, e la stessa toponomastica del lago, ci fanno supporre che il culto fosse riferito alla fertilità e alle acque e quindi alla dea punica Tanit, la Venere latina."
Nel periodo della scoperta del sito, lo scavo non era stato completato per problemi di sicurezza, la gradinata del tempio, infatti, si trova in parte sotto la parete franata, alla base del paramento murario sopra il quale scorre la strada comunale che conduce al lago.

Il direttore della missione iniziata in questi giorni è la dott.ssa Carrie Murray, gli studi della prestigiosa università canadese saranno condotti attraverso l'utilizzo di sofisticate apparecchiature e sono finalizzati a comprendere se l'edificio si estende a porzioni di terreno non ancora sottoposte a scavo. Sarà tra l'altro utilizzato un georadar che è uno strumento non invasivo utilizzato nello studio del sottosuolo che si basa sull'analisi delle riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno.

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