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Valderice, dissequestrata parte della banchina a Bonagia

Tutto fermo, invece, sul fronte della messa in sicurezza del porto dove resta in ballo il progetto per la realizzazione di una diga foranea a protezione delle mareggiate provenienti da Nord

VALDERICE. Dissequestrata parte della banchina del porto di Bonagia, dove si resta in attesa del completamento dei lavori. L’area interessata dal provvedimento si trova proprio davanti la torre della Tonnara. Si tratta del molo che lo scorso gennaio era stato messo sotto sequestro dalla Capitaneria di porto su disposizione dell’Autorità giudiziaria perché mancava la concessione dell’area demaniale. A fine aprile, dopo avere presentato formale richiesta, l’amministrazione comunale di Valderice ha ricevuto la disponibilità della banchina da parte della Regione, ma solo per una parte, quella già quasi ultimata. Una volta in possesso del verbale di consegna il sindaco Mino Spezia ha presentato istanza di dissequestro, provvedimento emesso in queste ore dall’’Autorità giudiziaria. A questo punto si resta in attesa della ripresa dei lavori. Ma il sindaco Mino Spezia ha preferito non sbilanciarsi sui tempi considerato che, una volta completate le opere, prima di consentire l’attracco delle imbarcazioni si dovrà procedere al collaudo della banchina. Discorso a parte invece per l’altra parte del molo, quella vicino allo scivolo, dove si trovano i blocchi che dovrebbero essere posizionati in mare. Per quest’area, che resta ancora sotto sequestro, si prospettano tempi più lunghi visto che sono stati avviati gli adempimenti per la procedura di esclusione della Valutazione ambientale strategica, con la messa in pubblicazione per 30 giorni. Se non ci saranno osservazioni, si potrà procedere con il rilascio dell’autorizzazione da parte della Regione. Solo a quel punto, dopo il dissequestro, i lavori potranno riprendere. Tutto fermo, invece, sul fronte della messa in sicurezza del porto dove resta in ballo il progetto per la realizzazione di una diga foranea a protezione delle mareggiate provenienti da Nord. L’approdo è infatti esposto ai venti della Tramontana e del Maestrale. E quando c’è maltempo le mareggiate non trovano alcun ostacolo, entrando dentro il bacino portuale e mettendo a rischio le barche ormeggiate. Finora, con diverse proroghe, si è riusciti a mantenere il finanziamento di cinque milioni e seicento mila euro a suo tempo concesso dell’ambito del Patto territoriale Trapani Nord. Nelle scorse settimane si sono tenute diverse riunioni a Palermo per cercare di definire l’iter, che resta piuttosto articolato. La procedura prevede infatti il rilascio del Via-Vas. Il sindaco Mino Spezia, che fino a ieri è stato all’assessorato regionale territorio e ambiente, ha fornito agli uffici regionali un crono-programma sui tempi e le tappe per la messa in opera della diga foranea che, una volta realizzata, dovrebbe permettere di risolvere il problema della messa in sicurezza del porto.  

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