Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dal Brasile a San Vito, nel cielo volano le «pipe»

SAN VITO. Per Guilherme Linares, brasiliano da 25 anni a Treviso, ogni volta che tiene in mano un aquilone è come se tornasse bambino. Eppure lui di anni ne ha quasi 50 ed è da poco tornato dal Vietnam, per l’ennesimo raduno internazionale. C’è anche lui sulla spiaggia di San Vito Lo Capo per il sesto festival degli aquiloni che si è aperto nella baia della località del Trapanese. L’aquilone qui mette insieme il mondo. E il legame della Sicilia col Brasile è una delle curiosità scoperto in questa edizione. E il merito è di un altro brasiliano, Francis Guimares, da un anno e mezzo aiuto cuoco a Trapani, da quattro in Italia.
Nel cielo di San Vito ieri ha fatto volare una pipa (tipico aquilone artigianale brasiliano) monofilo, capace di fare acrobazie col solo tocco delle dita, realizzata da lui con una bandiera della Sicilia. Artigianato brasiliano e Trinacria insieme. «Quando ho costruito il primo aquilone avevo otto anni - spiega Francis - perché in Brasile già da bambini si cresce tra biglie, pallone e...pippe. Venendo qui a Trapani ho saputo di questo festival ed eccomi qui con questa mia piccola opera d’arte». Piccoli, di grande dimensioni, statici e acrobatici. Di aquiloni c’è ne per tutti i gusti. Delta e gonfiabili pronti a colorare il cielo di San Vito. E dietro ognuno di loro le storie dei costruttori. Come lo svizzero Georges Hennet che per la quarta volta è tornato a SanVito, dopo aver saputo del festival dalla rete. «Di aquiloni ne ho costruito circa 200 – spiega - e della Sicilia mi sono innamorato». Una settimana a San Vito, altre due in giro per la Sicilia: «Qui c’è tanta ricchezza, si mangia bene e il vino è buono...».
I colori dell’azzurro mare e dell’arcobaleno voltando lo sguardo all’insù è il panorama di un incantevole spaccato siciliano. E nel cielo vola anche il mega aquilone statico che il ventunenne Luca Piattoni ha dedicato a Ayrton Senna: «L’ultima cucitura la diedi durante il Memorial a lui dedicato, da qui la scelta dei colori che richiamano la Formula Uno». Sono tutti scampoli rimasti dell’industria della vela quelli che Luca ha messo insieme, coltivando così una passione nata qualche anno addietro. Da Rimini dritto dritto è venuto a San Vito Lo Capo in compagnia dell’amico Nicolò Cogorno, milanese e anche lui costruttore d’aquiloni. La passione per il volo e per questi pezzi d’arte prima costruiti e poi fatti volare è quella che lega i partecipanti a questo festival che, nato sei anni addietro proprio a San Vito Lo Capo, ora porta in giro per la provincia i laboratori nelle scuole. E, per tutta la settimana, sulla spiaggia di San Vito i bambini potranno imparare a mettere insieme stecche e tele, anche insieme alle donne del Comitato “No alla violenza” guidato da Vanessa Galipoli. La sera, invece, in piazza Santuario spettacoli e animazione sotto il cielo che l’indomani tornerà a colorarsi ancora.

Caricamento commenti

Commenta la notizia