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Marsala, lo Stagnone è un cimitero di navi

MARSALA. Un'indagine sullo Stagnone, la laguna protetta su cui sorge Mozia, culla della civiltà fenicio-punica nel Mediterraneo, per conoscerne i fondali e l’«ignoto» patrimonio storico-archeologico-culturale che da oltre due millenni conserva. È stata promossa dalla Fondazione «Honor Frost» (l'archeologa inglese che riportò alla luce dai fondali sabbiosi dello Stagnone la Nave Punica, oggi conservata al Museo Archeologico Regionale Lilibeo) e dall'Associazione culturale «Tempo Reale», presieduta da Danilo Gianformaggio, con la collaborazione della Soprintendenza del Mare, rappresentata dall'architetto Stefano Zangara, della Fondazione Whitaker, dell'University of Malta e con il supporto logistico della Guardia di Finanza - Reparto Operativo Navale e Nucleo Sommozzatori e il patrocinio del Comune di Marsala.

Un'indagine ricognitiva che, effettuata dalla ditta Pharos di Alberto Lezziario, ha confermato quello che negli anni '60-'70 andava sostenendo l'allora Soprintendente regionale ai Beni Archeologici, professor Vincenzo Tusa, come lo Stagnone sia un «cimitero di navi», nonché la presenza di strutture sommerse collegate all'isola di Mozia (la famosa strada) e moli, banchine verso la porta sud ed ovest e l'identificazione di canali naturali ed artificiali nonché la stratificazione geoarcheologica dei fondali.

I lavori, svolti dal 5 al 16 maggio scorsi, sono stati caratterizzati da indagini acustiche sott’acqua lungo i versanti laterali della strada punica che collega l'Isola di Mozia alla terraferma e lungo tutto il suo perimetro. Le indagini hanno riguardato anche il canale di uscita in direzione sud e una parte della bocca di nord-ovest dell'Isola Lunga.
Per le indagini è stato utilizzato un sistema ecografico ottimizzato (un'ecosonda modificata) per ricerche in acque meno profonde che ha permesso di effettuare una approfondita ricerca sugli aspetti geoarcheologici pertinenti l'area dello Stagnone; il lavoro è stato integrato da verifiche dirette e propedeutiche a successivi saggi di scavo. I risultati delle indagini sono stati illustrati nel corso di un incontro a San Pietro al quale ha partecipato tra gli altri l'assessore al Turismo Patrizia Montalto, in rappresentanza dell'Amministrazione retta da Giulia Adamo.

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