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Sfiducia al sindaco di Trapani, il Pd si «spacca»: non c’è condivisione

TRAPANI. Meno uno. Il consigliere comunale Ninni Passalacqua non firmerà la mozione di sfiducia al sindaco Vito Damiano. L’esponente del Pd non condivide la decisione presa dal coordinamento cittadino del suo partito guidato dal segretario Francesco Brillante, che nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di sfiduciare il primo cittadino. “Non ci sto. Questa mozione – ha detto Passalacqua – arriva dopo che avevamo chiesto al sindaco di azzerare la giunta e di portare avanti alcune punti, cose che Damiano sta facendo. Per non dire che abbiamo già dato con i commissari”, ha evidenziato il consigliere, soffermandosi sugli scenari che si apriranno in caso di approvazione della mozione di sfiducia: sindaco, assessori e consiglieri decadranno dall’incarico ed a Palazzo D’Alì arriverà un commissario che guiderà il Comune fino alle elezioni anticipate, per cui si dovrà attendere la prima tornata utile di voto. Passalacqua ha poi chiamato in causa la nomina del collegio dei revisori dei conti ed i vari posti di sottogoverno in scadenza. “Non vorrei – ha rimarcato l’esponente del centrosinistra – che qualcuno si sia fatto due conti sulla pelle dei trapanesi”. Il gruppo del Pd si è dunque spaccato sulla sfiducia a Damiano. Il segretario comunale Francesco Brillante sta comunque cercando di mediare, dicendosi fiducioso “che la situazione si possa ricomporre quanto prima”, ha dichiarato. Brillante ha poi annunciato l’intenzione di convocare una riunione “con tutte le forze riformiste e di opposizione per un ragionamento più complessivo sulla mozione di sfiducia”. Resta però la frattura in Consiglio comunale nel gruppo dei democratici, di cui fanno parte, oltre Passalacqua, anche Enzo Abbruscato e Nino Grignano. In tutto tre consiglieri. Ben al di sotto delle dodici firme richieste per inserire la mozione all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Una volta in discussione, per la sua approvazione serviranno venti voti, praticamente i due terzi dell’aula. Damiano al momento non ha una maggioranza ma non è detto che l’opposizione riesca a raggiungere i numeri necessari per sfiduciarlo. I riflettori restano puntati sulle altre forze politiche, ad iniziare da “Uniti per il futuro” dell’ex sindaco Mimmo Fazio, tra i più fermi oppositori del sindaco. In partita si potrebbe inserire anche il gruppo di Forza Italia. Ancora da definire le posizioni delle altre forze politiche, ovvero il Nuovo centrodestra, il Mir e “Insieme per Trapani”, per non parlare degli undici consiglieri confluiti nel gruppo misto. Praticamente più di un terzo della composizione dell’assemblea di Palazzo Cavarretta.

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