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Trapani-Palermo, steward ferito: "beccato" l'ultras

Individuato e denunciato il tifoso che dalla curva Nord lanciò il petardo durante il derby Trapani-Palermo. Deve anche rispondere di lesioni gravissime

TRAPANI. «Chi ha lanciato il petardo lo prenderemo. In questa direzione stiamo lavorando senza soluzione di continuità».
Lo aveva assicurato il capo di Gabinetto della questura, Stefano Maniscalco, subito dopo l’incidente, con il ferimento di uno steward, che ha macchiato il derby Trapani-Palermo, conclusosi con la vittoria di misura (uno a zero) dei rosanero. Promessa mantenuta.
Il tifoso che ha tirato, dalla curva Nord - quartier generale degli ultras granata - il «botto», provocando il ferimento di Ahmed Wertani, 34 anni, tunisino, è stato individuato e denunciato. Si tratta del trapanese A.S. di 25 anni, inserito - dice la polizia - negli ambienti ultras, chiamato adesso a rispondere, davanti alla magistratura, di lancio di petardo e lesioni gravissime. Il segnalato all’autorità giudiziaria, inoltre, è stato colpito da Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive) per la durata di cinque anni. Il tifoso era già recidivo. Nel 2012, infatti, era stato «daspato», per un anno, sempre per le sue intemperanze allo stadio. E in occasione del derby, al «Provinciale» si era presentato in stato di ebbrezza alcolica, dando vita ad una animata discussione, all’ingresso, con uno steward impegnato nei controlli ai varchi di accesso. Nonostante ciò, però, l’ultras in curva Nord è entrato lo stesso e, peraltro, «armato» di petardo.
«Avevamo un impegno morale, oltre che professionale, - ha dichiarato Stefano Maniscalco - con lo steward ferito e di riflesso con la cittadinanza trapanese. Impegno che abbiamo rispettato. All’individuazione del tifoso - ha spiegato - siamo arrivati a conclusione di una indagine di natura tecnica, unita ad una stringente attività info-investigativa, condotta da Squadra mobile e Digos. Un lavoro certosino che, attraverso testimonianze e riscontri di natura oggettiva, ci ha consentito di far luce sull’episodio». L’incidente, in uno stadio Provinciale blindato per una partita considerata ad alto rischio, è avvenuto all’inizio dell’incontro Trapani-Palermo, durante la coreografia realizzata dalla curva Nord, all’ingresso delle squadre il campo. Il tifoso ha lanciato il petardo che è rimasto inesploso a bordo pista. Lo steward, impegnato nei controlli all’interno dell’impianto sportivo, ha notato l’ordigno e si è chinato, istintivamente, per raccoglierlo, scambiandolo per un fumogeno. Una imprudenza - conseguenziale al gesto sconsiderato compiuto dal supporter che introdotto allo stadio il petardo in barba alle normative in vigore- che ha pagato a caro prezzo. E’ accaduto tutto in un lampo. Il «grande botto» e lo steward che si è accasciato al suolo, ricoperto dal fumo, sanguinante ad una mano. L’esplosione gli ha fatto «saltare» due falangi. Scattato l’allarme il tunisino è stato subito soccorso e accompagnato in ambulanza nell’area di emergenza dell’ospedale «Sant’Antonio Abate». Allo stadio è calato il gelo. Molti spettatori hanno assistito alla partita rimanendo in silenzio. La deflagrazione ha guastato l’atmosfera di una partita destinata ad entrare nella storia del Trapani calcio.
Dopo aver ricevuto una prima assistenza sanitaria al pronto soccorso del nosocomio trapanese lo steward è stato trasferito al Civico di Palermo.

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