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Porto di Selinunte, alghe e puzza nella borgata

Il dirigente: «Sappiamo delle lamentele, capisco i disagi, ma le alghe da dove si trovano, al momento, non si possono toccare»

SELINUNTE. Porto di Selinunte, il mare , la stagione estiva e le solite alghe di stagione che puzzano. E’ la questione che ogni anno apre l' arrivo dell'estate. E le polemiche divampano.

In molti si chiedono, perchè queste alghe devono rimanere nella zona dello "scaro" e creare tanti problemi?
Al quesito risponde il dirigente responsabile del Comune di Castelvetrano, Giuseppe Taddeo. «Sappiamo delle lamentele– spiega Taddeo- e delle ripetute polemiche. Ma posso assicurare tutti cittadini che stiamo lavorando sul sito in oggetto, nel massimo rispetto delle leggi vigenti. Capisco disagi, ma le alghe da dove si trovano, al momento non si possono toccare».

Ci spiega perché?
Tutto l’iter di spiaggiamento delle alghe, viene eseguito in collaborazione con L’ARPA di Palermo e in ottemperanza del dispositivo previsto dalla circolare regionale dell’assessorato Territorio ed Ambiente. Ci sono precise limitazioni sulla rimozione.”



Perchè le alghe non si possono rimuovere, visto che diventa melma e produce fastidiosi odori?
«Questo è il punto del contendere. E’ fatto divieto il prelievo delle alghe, poiché verrebbe asportata molta sabbia, insieme alla poseidonia, e questo è impedito dalle norme attuali , in ragione del provvedimento che tende ad evitare l’erosione delle coste».

Insomma come dire: il mare le produce ed il mare se li deve riprendere? «Nelle linee generali è cosi. Noi, le depositiamo temporaneamente in un ambito prossimo al porticciolo e poi a settembre-ottobre il moto ondoso marino farà la sua parte, secondo le regole della natura del mare. Ad oggi, altro non si può fare altro».

Quindi secondo quanto spiegato dall’ingegnere Taddeo, le alghe di Selinunte sono diventate una specie di ciclo naturale della zona. Tanto naturale, che la Regione Siciliana ne impedisce la rimozione e il trasferimento in possibili discariche autorizzate. Certo, lo spettacolo che la zona del porto offre ai turisti e residenti non è certo di località d’eccellenza. I cumuli di poseidonia e sabbia , verranno ricoperti con dei teloni specifici e come gli altri anni, occuperanno buona parte della spiaggia. La questione, ovviamente, non riguarda solo Selinunte. Ma nella località di Marinella insiste un porticciolo, che ospita decine di barche di pescatori, e diverse imbarcazioni da diporto. Questo riparo per le barche, ogni anno si riempie e si insabbia. La sua manutenzione negli anni è costata moltissimo ai castelvetranesi. Buona parte del problema attuale, è generato dalla zona portuale. Questo specchio d’acqua spesso, rimane sotto osservazione da parte di ambientalisti e esperti del mare anche per rischi ambientali. Gli odori nauseabondi non mancano e spesso i colori dell'acqua risultano torbidi. L’ingegnere Taddeo esclude rischi d’inquinamento. «Escludo- afferma Taddeo- rischi di sversamenti dalle fognature in quell’area marina.La situazione è monitorata continuamente. Non giustifico chi tende a creare falsi allarmi».Fin qui la versione ufficiale del comune. Il resto è sotto gli occhi di tutti. Non resta che attendere la realizzazione del nuovo porto. Probabilmente , sarà l’unico modo forse, per togliere il problema delle alghe a Selinunte. L’unica condizione è trovare i finanziamenti al progetto esecutivo già pronto nei cassetti comunali. Il sindaco Errante ci sta lavorando. Non resta che attendere. Anche se, i castelvetranesi, aspettano quest'opera da oltre 30 anni, e cominciano a nutrire dubbi sulla realizzazione dell'opera.

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