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Castelvetrano, la Forestale per catturare i cani randagi

CASTELVETRANO. «I cani nel parco di Selinunte saranno tutti trasferiti nelle sedi opportune, in collaborazione con il Corpo forestale e le associazioni animaliste». Lo ha dichiarato il sindaco, Felice Errante,subito dopo la querelle scaturita dagli avvisi affissi sui cancelli del Parco archeologico e che segnalavano la presenza di cani selvatici a branchi, ai turisti che avessero scelto di passeggiare liberamente per i sentieri dell’area archeologica di Selinunte. “Entro fine mese, -ha precisato il sindaco Errante -concorderemo con i responsabili del Corpo forestale, specializzato in attività di recupero di animali, una specifica azione con idonei strumenti, consentiti dalla legge, il recupero di tutti i cani che vagabondano nei 270 ettari di parco”. Intanto Errante, tiene a precisare che alcuni cuccioli sono stati già recuperati e portati al canile. Invece, per i cani randagi aggressivi, non è facile recuperarli con i mezzi del comune.
Occorrerà usare i proiettili narcotizzanti, immobilizzarli e poi trasferirli in centri di recupero. Il problema , adesso, è stabilire quanti cani insistono nel parco.La cagna bianca, del Tempio F, segnalata dall’ avviso sul cancello ,è stata privata dei cuccioli ma è ancora libera di circolare.Una situazione, quella dei cani randagi del Parco, che non è nuova. Pare abbia qualche anno di storia alle spalle. Lo dicono tanti cittadini sul web. Infatti, già in passato, molti turisti avevano segnalato il problema al personale del parco.Adesso, il sindaco Errante, ha deciso di concerto con la forestale ,di risolvere definitivamente la questione. Rimane da capire come si sia formata questa copiosa popolazione di cani nell'area archeologica più importante del Mediterraneo. Secondo alcuni esperti, molti- incivili cittadini-in passato,avrebbero scelto le zone limitrofe al parco, per i loro abbandoni di cuccioli o cani non più desiderati. Nel tempo , questi abbandoni non controllati, avrebbero favorito la crescita dei cani a branco. Il comune di Castelvetrano, negli ultimi mesi, ha rinforzato l’attività di controllo e monitoraggio sui cani. Le multe sono molto salate. Il randagismo, però, in città , non riguarda solo il parco archeologico. Triscina e altri quartieri di Castelvetrano ne ospitano ancora tanti. Secondo le associazioni animaliste ci sarebbero oltre 700 cani randagi in tutto l’abitato cittadino. Il rifugio per i cani di via Errante Vecchia, ne può ospitare meno di 60. Risulta insufficiente alle reali esigenze.Dopo la sterilizzazione e l’applicazione del microchip i cani tornano in libertà.

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